Regole certe per chi opera nel settore del turismo alberghiero. E' questo l'appello che arriva da Federalberghi Torino, alla lettura dei nuovi dati sul comparto, riferiti agli annunci di affitti online su una piattaforma ormai consolidata come AirBnb.
Scorrendo le cifre, si scopre che dal 2017 al 2019 gli annunci pubblicati sulla piattaforma sono cresciuti di 1.828 unità (+31,96%), il 75% si riferisce ad intere unità abitative e il 47,38% appartiene a host proprietari di più appartamenti. Sono 4.408 gli annunci in tutto si riferiscono all’area urbana di Torino. Se si estende l'analisi a tutta l'area provinciale, il numero sale a 7.548 annunci.
Il rapporto elaborato da Federalberghi, inoltre, evidenzia come il 75% degli annunci pubblicati su Airbnb riguardi interi appartamenti, il 23,83% stanze private e soltanto l’1,15% spazi in condivisione con l’host. Il 53,67% compaiono in vendita sul sito per oltre sei mesi l’anno. I dati rivelano inoltre che nel 47,38% si tratta di soggetti che contemporaneamente offrono in locazione più unità abitative, a dimostrazione del fatto che il fenomeno non è più inquadrabile come occasionale fonte integrativa di reddito bensì, in certi casi, come vero e proprio business.
Decisamente più contenuti, ma comunque in crescita, i numeri per la provincia dove a guidare la classifica sono i comuni dell’Alta Valsusa: Sestriere (330 annunci), Bardonecchia (228), Sauze d’Oulx (225).
"La crescita del fenomeno delle locazioni brevi in montagna porta spesso con sé disguidi organizzativi con una conseguente cattiva reputazione della destinazione e una dequalificazione del mestiere che viene esercitato con tanto impegno dai professionisti del settore che investono sul territorio in maniera continuativa – dichiara Giorgio Montabone, presidente di Federalberghi Bardonecchia – questo perché con le seconde case in montagna c’è un rapporto diretto con l’host ma tutto viene gestito al telefono, spesso a distanza".
Secondo Federalberghi Torino, senza un controllo e senza l’istituzione di un registro nazionale il fenomeno degli affitti brevi rischia di costituire un danno tanto per le imprese turistiche, quanto per chi gestisce in modo corretto nuove forme di accoglienza.
"È inutile girarci attorno, i numeri evidenziano ancora una volta come il fenomeno della locazione turistica stia crescendo di anno in anno con effetti nefasti sul tessuto economico torinese – dichiara il presidente di Federalberghi Torino, Fabio Borio – non possiamo più trattare l’argomento come se questi annunci fossero una semplice forma di integrazione del reddito, siamo alle prese con un vero e proprio business nel quale ai ricavi spesso cospicui non corrispondono equivalenti ricadute positive per l’erario, per l’occupazione e il sostegno al reddito. Occorrono pertanto norme, sia a livello nazionale sia a livello locale, che siano in grado di proteggere il consumatore, il mercato, i lavoratori e quindi la collettività".
Secondo i dati ISTAT 2009-2018 le presenze totali in Torino e Provincia aumentano da 5.509.492 del 2009 a 7.248.575 del 2018 e l’incidenza di pernottamento negli esercizi alberghieri rimane pressoché invariata attestandosi a circa il 70%. Ciò che cambia è la ricettività extralberghiera, infatti all’interno del restante 30% il peso degli altri esercizi non classificati al di fuori del mondo imprenditoriale aumenta a dismisura arrivando a rappresentare ormai il 20% del totale delle presenze, tutto ciò senza considerare il sommerso che ISTAT, ovviamente, non contabilizza.
"La contrazione maggiore la subiscono le attività extralberghiere di natura imprenditoriale quali residence, i B&B, i campeggi e i villaggi turistici a favore delle locazioni brevi – prosegue Borio – Tale fenomeno, socialmente pericoloso e celebrato inoltre come nuovo trend dell’ospitalità, danneggia tutta la comunità a causa di minori gettiti fiscali da esso derivanti. Il fenomeno e la mancanza di regole sono arrivati al limite della sostenibilità, oltre al quale le aziende andranno incontro a problemi occupazionali ed economici. Urge un intervento politico rapido e risolutivo".














