Paolo Flores d’Arcais affronta il tema del fine vita nel pamphlet Questione di vita o di morte (Einaudi). L’autore è atteso al Circolo dei lettori mercoledì 9 ottobre ore 18 con Gustavo Zagrebelsky.
Nel pamphlet Questione di vita o di morte (Einaudi), Paolo Flores d’Arcais affronta, in maniera lucida, serrata e implacabile, il tema del fine vita, del suicidio assistito, dell’eutanasia. Con il carattere stringente delle sue argomentazioni, l’autore è atteso al Circolo dei lettori mercoledì 9 ottobre ore 18, in dialogo con Gustavo Zagrebelsky.
A chi appartiene la nostra vita? Detto altrimenti: sul nostro fine vita è preferibile che decidiamo noi o un estraneo che non conosciamo, scelto dal caso o dai rapporti di forza, che potrebbe essere anche un nostro nemico? Questo è l’unico interrogativo intellettualmente onesto, logicamente e moralmente onesto, con cui affrontare il tema del fine vita, del suicidio assistito, dell’eutanasia. Ed è l’interrogativo che Paolo Flores d’Arcais si pone in questo pamphlet, lucido, serrato e implacabile nel carattere stringente delle sue argomentazioni. La risposta ovvia è che preferiamo decidere noi. Perché mai dovremmo sottometterci a un altro, alla Chiesa, a una maggioranza politica? Tutti e ciascuno, senza eccezioni, preferiremmo essere noi a scegliere. Ad essere logicamente e moralmente onesti, perciò la questione del fine vita non costituisce un problema, non dovrebbe, almeno. Ha in sé la sua risposta: nessuno può imporre la propria volontà sul fine vita di un altro.
Paolo Flores d'Arcais è nato a Cervignano del Friuli nel 1944. È un filosofo, pubblicista e ricercatore universitario italiano, direttore della rivista MicroMega. È anche collaboratore de la Repubblica, il Fatto Quotidiano, El País, Frankfurter Allgemeine Zeitung e Gazeta Wyborcza. È autore, tra gli altri, di libri come Gesù. L'invenzione del Dio cristiano (Add) e La Guerra del Sacro. Terrorismo, laicità e democrazia radicale (Raffaello Cortina Editore).