Tristezza e preoccupazione in vetrina, con la spada di Damocle dello scontrino elettronico: è questo il giro di boa del mondo del commercio torinese, alle prime settimane del nuovo anno.
L'effetto più diretto è il calo, per non dire un crollo, di oltre 3000 attività del terziario in soli 12 mesi sul territorio di Torino (quasi 2000 i negozi), accompagnato dai numeri congiunturali di fine 2019 e 2020 che non lasciano presagire nulla di buono, a cominciare dalla fiducia. "Il Natale non è stato all'altezza delle aspettative - punta il dito Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e provincia - anche a causa di fenomeni come il black friday. E anche il nuovo anno registra un calo di ottimismo tra gli operatori: è un termometro molto efficace, perché di solito quello di fine anno è il periodo più votato alla speranza, per quanto riguarda consumi e affari".
Torino soffre, dunque: anzi va anche peggio del resto d'Italia. Se dal 2010 in tutto il Paese c'è stato un calo del 3% del commercio, a Torino e provincia si è registrato un -11%. Anche turismo e servizi sono andati peggio rispetto al resto della penisola: a fronte di un +19% e un +12% su scala nazionale, rispettivamente, a Torino i dati parlano di un +8 e un +1%.
"E poi c'è il peso degli scontrini elettronici - prosegue Coppa - che a fronte dell'introduzione di un nuovo balzello per le imprese ha spinto molte attività a chiudere, piuttosto che affrontare un nuovo ostacolo. Anche marchi storici, soprattutto nell'abbigliamento".
I dati dicono che solo il 52% degli esercenti torinesi ha comprato un nuovo registratore di cassa, mentre uno su quattro è ancora impreparato, sfruttando la moratoria fino al 30 giugno. Sono sempre il 52% però le imprese che ritengono che l'obbligo degli scontrini elettronici possa avere un effetto negativo (solo il 10% gli ottimisti). Di questo 52%, addirittura, circa il 21% (circa il 10% del totale, quindi) teme di poter essere costretto a chiudere l'attività, mentre il 30% ritiene che la novità possa compromettere l'andamento economico dell'impresa.
"Dobbiamo farci delle domande - dice Coppa - ma soprattutto far sentire la nostra voce alle istituzioni e alla politica".
Politica che, almeno per quanto riguarda la città, riceverà i negozianti il 14 febbraio sul tema Dehors. Nel pomeriggio di oggi, invece, dopo l'incontro con l'assessore comunale Alberto Sacco, si terrà il vertice con la Regione. "Ci aspettiamo aiuto alle imprese, anche contro la desertificazione nei territori più svantaggiati, come promesso da Alberto Cirio in campagna elettorale".