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Volley | 04 aprile 2020, 15:59

La pallavolo a un bivio: le squadre del torinese attendono di conoscere il loro futuro

La pallavolo nazionale verso la conclusione anticipata? Sembra di si, ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Lunedì 6 aprile le Consulta con i Presidenti della Serie A

La pallavolo a un bivio: le squadre del torinese attendono di conoscere il loro futuro

I prossimi giorni saranno cruciali per il futuro dei campionati di pallavolo di serie A maschile e femminile. Le squadre del torinese attendono senza particolari patemi d’animo di conoscere il loro destino per questa stagione.

Le rispettive Federazioni e Leghe hanno preso tempo in attesa di conoscere le indicazioni del Governo. Lo scenario più probabile, tuttavia, sembra quello della chiusura anticipata della stagione. Il Basket femminile ha già dichiarato annullati i campionati di A1 e A2, e anche nel volley questa potrebbe essere la strada. Qualcosa di più la scopriremo il 6 aprile al termine delle Consulte delle Società di Serie A che dovrebbe giungere ad una decisione definitiva o ad un nuovo rinvio in attesa di conoscere le determinazioni di Governo, CONI, FIPAV e, in ambito internazionale, di FIVB e CEV

Qualche dubbio sembra restare per i campionati di A1 Maschile e Femminile, dove in ballo ci sono anche le qualificazioni per le Coppe Europee, ma con un pizzico di buon senso una soluzione la si può trovare.

La scelta di mettere la parola fine agli attuali campionati avrebbe diverse matrici: innanzitutto un problema di natura tecnica, visto che molti giocatori e giocatrici di nazionalità straniera hanno già fatto ritorno nei propri paesi di origine e difficilmente tornerebbero in Italia in primavera o addirittura in estate.

Ma anche i giocatori e le giocatrici italiane non è detto che abbiano tutta questa gran voglia di scendere in campo per concludere questa stagione. Ci serebbero atleti che, come nel cuneese, avrebbero addirittura scelto di rescindere consensualmente il contratto, mettendo la parola fine alla attuale stagione. Per riprendere, inoltre, servirebbe recuperare una adeguata forma atletica, che richiede un congruo tempo di nuova preparazione.

Tutto questo per quale fine? Dimostrare a tutti i costi che lo spettacolo non deve finire? Ricercare una "pseudo regolarità" in una stagione comunque falsata?

Uno dei problemi, è inutile negarlo, è quello di natura economica. Tutte le società, chi più e chi meno, hanno subito un forte danno in termini di incassi e mancate sponsorizzazioni. Con l’indotto bloccato, inoltre, i club sportivi non sono andati a battere cassa ad imprese sfiancate dalla crisi e che avevano la sopravvivenza come unico obiettivo. Oggi, dunque, sono tante le società che in tutto il territorio Nazionale si trovano in difficoltà da un punto di vista finanziario.

Difficoltà che possono trasformarsi in un autentico “tsunami economico” se non arriveranno contributi statali e soprattutto se non sarà risolto il nodo degli ingaggi di giocatori e giocatrici. Molte società oggi non sono nelle condizioni di garantire l’intero monte ingaggi ed il rischio che “Club storici” scompaiano dal palcoscenico Nazionale è purtroppo verosimile. In questa “partita” un ruolo fondamentale lo assumeranno i procuratori sportivi.

Pensare che nello scenario attuale ogni parte in gioco debba rinunciare a qualcosa è abbastanza pacifico. Un eventuale muro contro muro tra procuratori e società sulla questione ingaggi finirebbe probabilmente per non portare giovamenti a nessuno, soprattutto in una prospettiva a medio/lungo termine. L’auspicio è che prevalga il buon senso di tutti gli interlocutori e che si arrivi ad una mediazione che non esasperi un ambiente già in condizioni critiche.

Insomma, se si vuole ribadire ancora una volta che il mondo del Volley porta con sé valori che in altre discipline sembrano sopiti è forse giunto il momento per Federazioni, Società, atleti e procuratori di dare un segnale forte. Ognuno faccia la propria parte…e forse andrà tutto bene!

R.T.

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