Il pilota a Torino, il drone operativo a Detroit. In Michigan, dall'altra parte del mondo. Non esistono oceani e barriere in grado di fermare il potere dell'innovazione e della collaborazione: è questo uno dei punti cardine del progetto che vede il Comune di Torino collaborare con l'azienda americana Skypersonic.
La sperimentazione, annunciata oggi pomeriggio in una conferenza stampa tra l'Italia e gli Stati Uniti, permetterà di ispezionare e sanificare alcuni spazi pubblici e privati del principale Stato del Michigan tramite l'utilizzo di droni Skycopter pilotati in remoto da Torino, da un pilota formato a distanza, senza che quest'ultimo abbia mai incontrato fisicamente i propri formatori.
L'idea iniziale è quella di utilizzare i droni in zone impervie, aree dove per l'uomo non è possibile andare. Mettere al centro la sicurezza, quindi. Tra i possibili sviluppi, se la sperimentazione dovesse dare i risultati sperati, vi è poi la possibilità di utilizzarli per alcuni servizi ai cittadini: "Potrebbero essere usati per il monitoraggio della sicurezza dei parchi, degli edifici, per la sanificazione di precisione. Vogliamo sviluppare nuovi servizi per la città" spiega Gianfranco Tedesco, commissario capo Drones-Unit di Torino. Il progetto, realizzato co la collaborazione tra Enac, Politecnico, Comune di Torino e Skypersonic Inc vedrà quindi un operatore della Polizia municipale pilotare il drone operativo a migliaia e migliaia di km di distanza, in totale sicurezza.
La fase 2 del progetto infatti, prevede dopo la formazione dei piloti, due tipi di protocolli: la sanificazione indoor e il monitoraggio delle aree critiche, dove è necessario poter operare senza mandare fisicamente il personale. Ecco perché nei prossimi mesi i droni potranno arrivare fisicamente a Torino. Skypersonic fornirà anche le piattaforme per la simulazione di volo, per una cooperazione sempre piaciuto fitta tra Torino e gli Stati Uniti nel nome della sicurezza e dell'innovazione.
Soddisfatta della collaborazione transoceanica la sindaca di Torino, Chiara Appendino, determinata a fare dell'innovazione uno dei fattori trainanti della sua amministrazione: "Abbiamo fortemente creduto all'innovazione come fattore di sviluppo per il nostro territorio, per la nostra comunità". "La nostra politica in tal senso è chiara: la tecnologia deve essere a servizio delle persone, la collaborazione tra pubblico e privato e è fondamentale e il ruolo di Torino è quello di affrontare il tema attraverso partnership internazionali" ha ribadito con orgoglio la sindaca. La prima cittadina, tra i primi a credere nelle potenzialità dei droni anche quando circondata dallo scetticismo, ha difeso la sua scelta di qualche anno fa: "I droni sono una tecnologia con potenzialità che non tutti comprendono, ma rappresentano una filiera strategica per lo sviluppo delle nostre comunità".
“Si tratta di progetto particolarmente significativo sia per l'unicità della sperimentazione transoceanica in ambito civile che conferma ancora una volta il ruolo di Torino quale città di frontiera per l'innovazione, sia perché Skypersonic Torino rappresenta un eccellente esempio di ‘giveback’ da parte di un imprenditore che si è formato a Torino e sviluppato in America, un significativo segnale di vicinanza alla Città in un momento così delicato segnato dall'inizio della fase 2 post COVID”, dichiara Marco Pironti, assessore all’Innovazione della Città di Torino .