“Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”: è partita da una frase di Antonio Gramsci, impressa su uno striscione in Piazza Castello, la tappa cittadina della mobilitazione nazionale organizzata con insegnanti, educatori, genitori e studenti dal movimento Priorità alla Scuola e dal Comitato Rodotà per i Beni Comuni.
"Sono state fissate - ha dichiarato il professor Ugo Mattei, tra gli organizzatori del presidio - tante priorità ma la situazione delle generazioni future sul lungo periodo e il modello di società non sono stati presi n considerazione. Abbiamo scelto di dirlo con una manifestazione di piazza perché la scuola può essere chiusa solo per emergenza, richiede saggezza e non è sostituibile da un computer che aumenta le disuguaglianze; rivendichiamo queste istanze a un governo sordo chiedendo un tavolo su come riaprire a settembre".
I manifestanti hanno ribadito, in particolare, la richiesta di riaprire in sicurezza a partire dal mese di settembre, lavori sull'agibilità delle scuole, la richiesta di costruirne nuove (anche temporanee) e un impegno sulle assunzioni: "Occorre - ha commentato Francesca del gruppo Mammedimerda - creare un fondo per il personale A.T.A. e per la stabilizzazione degli insegnanti precari, le decisioni vanno prese subito". Alle proteste ha aderito anche il sindacato Cub.
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