La vittoria a sorpresa del Lecce sulla Lazio ha accorciato la classifica e la bagarre salvezza adesso torna a includere a pieno titolo il Toro. Per questo, dopo tre k.o. di fila, la sfida in notturna contro il Brescia è uno spartiacque fondamentale per il finale di stagione granata.
I granata devono tornare a fare punti, anzi devono portare a casa i tre punti, perché un risultato diverso dalla vittoria contro la penultima della classe avrebbe il sapore di una sconfitta, complicando ulteriormente i progetti di Longo. Un derby giocato anche discretamente, per larghi tratti, non ha portato nulla in dote, ora bisogna tornare a muovere la classifica, dando il colpo di grazia ad una diretta rivale per la permanenza in serie A.
A novembre, al Rigamonti, quando il mondo ancora non sapeva dell'esistenza del coronavirus, il Toro vinse di goleada. Ma da allora è cambiato tutto. Quella era ancora la squadra di Mazzarri, le rondinelle avevano appena fatto sedere in panchina Grosso (salvo pentirsene poche settimane dopo) e a guidare il loro attacco c'era Balotelli.
Stasera sarà tutta un'altra storia, perché il successo ottenuto domenica contro la rivelazione Verona ha riaperto squarci di speranza per il Brescia, mentre per il Torino è arrivata l'ora di far suonare la sveglia, prima che sia troppo tardi. Per questo Longo si affiderà agli uomini di maggiore esperienza per una sfida tanto delicata. Ed allora, rispetto al derby, riecco Nkoulou al centro della difesa e la sostanza di Rincon in mezzo al campo. Con il jolly Ansaldi finalmente in campo dal primo minuto, dopo aver giocato solo alcuni spezzoni, al rientro dal lungo infortunio.
Nel corso della gara potrebbe esserci spazio anche per Zaza, ma il partner di Belotti almeno inizialmente dovrebbe essere Verdi, che contro la Juve ha fatto forse la sua miglior partita in questa disgraziata stagione, prima che Longo lo togliesse (forse per risparmiargli qualche minuto in vista della delicata gara odierna). Dalla sua qualità, dai gol di Belotti e dalla sicurezza di Sirigu passano le poche certezze che ha Longo.
La vittoria contro l'Udinese è stata finora l'unica gioia, dopo la ripartenza del campionato. Occorre darle seguito, per non dover affrontare le ultime giornate con l'affanno e la paura di chi teme di sprofondare in B. In una stagione che dodici mesi fa era iniziata preparando i preliminari di Europa League.