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Eventi | 31 agosto 2020, 14:16

Al Carignano la volontaria "visione cieca" di Molly Sweeney dipinta da Binasco

Lo spettacolo, scritto dal drammaturgo Brian Friel e ispirato agli studi di Oliver Sacks, debutterà domani, martedì 1° settembre, per il cartellone "Summer Plays"

Al Carignano la volontaria "visione cieca" di Molly Sweeney dipinta da Binasco

    L'analisi in chiave drammatica dei ricoveri clinici in totale e duraturo isolamento dalla vita reale torna prorompente sul palco del Teatro Carignano. Dopo Una specie di Alaska, il direttore artistico del Teatro Stabile di Torino Valerio Binasco mette in scena un altro testo ispirato al lavoro del medico e scrittore Oliver Sacks, e basandosi questa volta sulla riscrittura drammaturgica dell'irlandese Brian Friel. Debutta domani, martedì 1° settembre, per il cartellone "Summer Plays", Molley Sweeney, con Orietta Notari, Michele Di Mauro, Andrea Di Casa, in replica fino a domenica 6 settembre, alle ore 21.

    La capacità indiscussa di Sacks di far coesistere scienza e letteratura trova ancora una volta terreno fertile nell'atto teatrale, prestando le suggestioni divulgative e narrative di autentici bestseller (da Risvegli L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello) alla rielaborazioni visive della performance. 

    A partire da un’esperienza personale (nel 1992 Friel venne operato agli occhi e fu in quell’occasione che lesse il saggio di Sacks Vedere e non vedere), il drammaturgo descrive un inaspettato ritorno alla luce, quello della protagonista Molly Sweeney, che, cieca dalla nascita, riacquista la vista dopo un brillante intervento chirurgico.

    Passata l’euforia inziale, Molly scopre un mondo ancora più sgradevole e minaccioso di quello che lei aveva immaginato e padroneggiato con la sola esperienza tattile. La donna preferisce così tornare a rifugiarsi nella cecità: a poco a poco, cioè, regredisce verso quella che gli specialisti definiscono "visione cieca", un raro fenomeno neurologico per cui il malato di fatto vede, ma nella sua coscienza è come se non stesse vedendo nulla. 

    Paradossale e paradigmatica, la vicenda smaschera molte illusioni sul progresso scientifico e apre un mondo di contraddizioni insolubili per ogni essere umano.

    Manuela Marascio

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