“Mondo del lavoro, lavoro nel mondo”: potrebbe essere riassunta con questo slogan l'intesa raggiunta tra Politecnico e Ordine degli Architetti di Torino per la nascita di Polito Studio. Le due istituzioni hanno firmato questa mattina un patto con l'obiettivo comune di offrire più opportunità a professionisti e studenti universitari nell'ambito delle collaborazioni internazionali stipulate dall'ateneo.
Uno degli sbocchi naturali dell'iniziativa, che avrà il suo avvio operativo a gennaio 2021, sarà la Cina: “Il mondo delle professioni e quello universitario – ha sottolineato il rettore del Poli Guido Saracco – devono contaminarsi senza invasioni di campo reciproche: dobbiamo essere al servizio degli architetti, sul campo, per migliorare l'Italia ma anche per rafforzare le relazioni internazionali. La Cina, paese in cui si costruisce di più con meno architetti, rappresenta una grande opportunità con cui creare un cordone ombelicale”. Come confermato dal rettore stesso, secondo gli ultimi dati le iscrizioni ad architettura hanno avuto un incremento del 15% nonostante la pandemia.
Perfettamente in linea con Saracco è anche il presidente dell'Ordine Massimo Giuntoli: “Il Politecnico - ha aggiunto – rappresenta l'Italia in diverse situazioni competitive internazionali, mentre noi siamo una comunità d'eccellenza: senza opportunità di mettere in pratica la conoscenza, tuttavia, c'è un cortocircuito. Per gli studi professionali italiani è difficile cogliere le giuste occasioni, per questo è necessario fare da cerniera e costruire ponti con l'unico obiettivo di alzare la qualità dell'architettura”.
Una delle grandi novità introdotte dall'accordo è rappresentata dalla possibilità, per i laureandi di 2° livello, di accedere a un tirocinio formativo valido come prova progettuale per l'Esame di Stato (superato nel 2019 dal 30% degli iscritti, ndr).
A partire dal 2022, Polito Studio verrà inoltre inglobato all'interno della nuova Casa dell'Architettura di Via Piave, sede dell'Ordine stesso e luogo di incontro fisico con il Politecnico.