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Politica | 07 ottobre 2020, 19:53

Piano strategico metropolitano 2021-2023, Appendino pensa in grande: “Non possiamo ragionare nel limite dei confini territoriali”

La sindaca: “Politiche sociali, ambientali, mobilità, turismo e lavoro: bisogna cooperare, non possiamo più ragionare in ottica competitiva tra territori e rappresentanze”

Piano strategico metropolitano 2021-2023, Appendino pensa in grande: “Non possiamo ragionare nel limite dei confini territoriali”

Cooperare e non competere per portare a casa i migliori risultati per il territorio. E’ questo il messaggio lanciato dalla sindaca di Torino e della Città Metropolitana Chiara Appendino durante la presentazione del Piano Strategico Metropolitano 2021-2023.

Il Piano Strategico Metropolitano è un atto di indirizzo e di programmazione per lo sviluppo sociale, economico e ambientale del territorio metropolitano: un documento che definisce gli obiettivi generali e settoriali, individuando le priorità di intervento e le risorse necessarie al loro perseguimento, oltre ai tempi e ai metodi di attuazione. Giunti al termine del 2020, la Città Metropolitana si trova nelle condizioni di guardare al triennio 2021-2023 con l’obiettivo di costruire uno sviluppo territoriale omogeneo.

Intervenuta al lancio del Piano, Appendino ha rivolto un appello a sindaci, rappresentanti industriali, rettori degli atenei torinesi in ascolto: “Non possiamo più ragionare nel limite dei confini territoriali. Le politiche ambientali, di mobilità, di inclusione sociale, il turismo e il tema delle filiere non conoscono confine geografico”. “Ragionare da Città Metropolitana - ha ribadito la sindaca - consente di superare il confine geografico, di attivare un effetto moltiplicatore e di confrontarsi con le Città Metropolitane europee”.

Dalla prima cittadina parole al miele per il concetto di Città Metropolitana, ente con la giusta dimensione per poter affacciarsi e dialogare con il resto dell’Italia e dell’Europa: “Dal mio punto di vista hanno una giusta dimensione per sviluppare politiche strategiche e che abbiano un effetto moltiplicatore rispetto alle risorse che vengono stanziate a livello europeo. Oggi vi è un contesto in cui questi enti sono al centro della programmazione europea-nazionale per le politiche di sviluppo economico”.

Appendino ha poi concluso auspicando che questo percorso iniziato oggi, possa responsabilizzare tutti gli attori presenti sul territorio. Un’azione che, secondo la sindaca, se portata avanti nei giusti modi e con il giusto entusiasmo porterà a ottenere grandi risultati: “Abbiamo un’occasione unica. Se non riusciamo a far si che ogni pezzetto della comunità si corresposabilizzi, è molto difficile portare a casa questi obiettivi. Non possiamo più ragionare in ottica competitiva tra territori e rappresentanze".

"Diamoci pochi obiettivi, poche progettualità che siano raggiungibili e misurabili. Non sarà semplice, ma è necessario”, ha concluso la sindaca di Torino.

Andrea Parisotto

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