Trent’anni fa, nel novembre 1990, apriva in via Casalborgone 16/i, a Torino, Alfa Teatro, un teatro dedicato a marionette e burattini sotto la gestione della famiglia Grilli, i coniugi Augusto e Mariarosa e il figlio Marco. Una lunga storia, che conta oltre mille spettacoli e centomila spettatori, con un'attenzione particolare al pubblico di bambini e ragazzi e un impegno constante nello sviluppo della cultura del gioco e del divertimento intelligente.
Proprio quella spensieratezza leggera e vivace che, nel corso di questo drammatico 2020, difficilmente si riesce a recuperare. Ma l'ottimismo di fondo non decade, non si annulla, anzi, se il teatro resta chiuso come da ultimo Dpcm, i festeggiamenti per le tre decadi sono solo rimandati a tempi migliori.
"Per la compagnia e il teatro, la situazione odierna è più difficile dello scorso lockdown - spiega il direttore artistico Marco Grilli - . L’altra volta lo stop era arrivato dall’oggi al domani, ma c’era stato un buon trend di attività pregresse, avevamo le spalle più coperte. Nell’estate ci siamo rimessi in gioco, abbiamo adeguato il teatro alle nuove norme sul distanziamento e la capienza e stampato tutti i materiali pubblicitari, per una spesa complessiva di 5 mila euro. Tutti sforzi ora vani. La stagione autunnale era stata programmata, l'abbiamo inaugurata il 10 ottobre e, a fine mese, abbiamo dovuto chiudere. Nei mesi estivi ci siamo adeguati sfruttando forme alternative di spettacolo, spostandoci per i quartieri, all'aperto. In inverno è certamente più problematico trovare fonti alternative di reddito. Con l’aggravante che, non essendo il nostro un teatro sovvenzionato dall’ente pubblico, tutte le risorse messe da parte per pagare le utenze sono interamente nostre".
Dopo il successo degli show per famiglie nei giardini delle circoscrizioni torinesi, che ha radunato un folto pubblico per i mesi di agosto e settembre, ritrovare energie e motivazione per fuoriuscire da questa nuova impasse si sta rivelando, insomma, un'impresa coraggiosa.
"E' il paradosso che tutti i teatranti hanno lamentato - continua Grilli -: abbiamo speso soldi per i plexiglass e l'igienizzazione, abbiamo smontato la platea per ridurne la capienza, con la fiducia che non sarebbe più successo quanto visto in primavera. Ma, allo stesso tempo, da ottimista sono nostalgico del futuro, e quindi so che ci sarà un punto di stop e arriverà il momento in cui noi artisti verremo chiamati nuovamente a essere attivi e importanti per l’economia del Paese".
Intanto, sulle iniziative virtuali non ha dubbi. "Lo streaming? No, il teatro si fa in presenza. Non capisco che gusti si provi a guardarlo attraverso uno schermo. Dobbiamo solo pazientare, questo intoppo non è la fine del mondo; è temporaneo, passerà. Serve fiducia nello Stato in primis, anche quando sembra che ci deluda. Quindi, in questi mesi di stop, continuiamo a progettare, manteniamo vivi i rapporti con enti, festival e scuole, in modo che, quando riapriremo, potremo ripartire subito approfittando dell’arrivo della stagione primaverile. Contiamo di nuovo di fare spettacoli prevalentemente all’aperto, gli istituti con il giardino interno potrebbero accoglierci agevolmente. Ad ogni modo, la mia previsione è che, indipendentemente dal vaccino, prima che i teatri tornino a riempirsi e la gente riprenda l’abitudine, ci andrà un po’ di tempo".
Pazienza, consapevolezza e, soprattutto, la fiducia in una mission portata avanti per oltre settant'anni da Augusto Grilli, mettendo insieme una collezione di marionette di circa 26 mila pezzi ed educando il figlio Marco alla stessa passione e dedizione. Collaboratrice attiva nel Museo della Marionetta Lupi di via Santa Teresa 5 (noto anche come Teatro Gianduja), la compagnia, oltre a esporre alcuni suoi pezzi, ha cominciato a proporre spettacoli nelle scuole, da “Le avventure di Pollicino” a “Il giro del mondo in 80 minuti”.
Accolta nei più importanti festival del settore in Italia e all'estero, ha quindi trovato una sede stabile presso Alfa Teatro nel 1990, aprendone le porte il 10 novembre. Uno spazio prima gestito da una compagnia di filodrammatici, creato come ampliamento dell'oratorio della casa parrocchiale, poi dismesso negli anni '50. Scoperto nell'87 e ottenuto il via libera ai lavori di restauro dalla curia, nel giro di tre anni il teatro, grazie ai Grilli, ha cambiato nome e aspetto.
Tra i maggiori meriti della compagnia, certamente la riscoperta della figura della maschera torinese Gianduja, sia tramite l’allestimento di spettacoli di marionette tratti da copioni storici, sia con la rivalutazione effettuata da Marco Grilli del Gianduja burattino, così come era stato inventato da Sales e Bellone nell‘800.
Ora il futuro è il Mimat, il Museo Internazionale della Marionetta di Torino, progetto di riqualificazione approvato dal Comune all'interno dell'ex zoo del parco Michelotti, che sorgerà nel 2023. I lavori prenderanno il via nel 2021. La nuova struttura accoglierà l'esposizione permanente della collezione Grilli, mostre temporanee sul teatro di figura, una sala per spettacoli con 120 posti a sedere, un'area studio con biblioteca e centro di documentazione. Il tutto seguendo la filosofia green e impiegando materiali ecosostenibili.
"Stiamo preparando il concept vero e proprio della struttura - precisa Grilli -, eseguendo tutti i calcoli e computi metrici preventivi. E' molto probabile che a fine gennaio presenteremo pubblicamente il progetto e i suoi tempi di realizzazione".
E cosa ne sarà di Alfa Teatro? "Una cosa è certa - conclude Grilli -: passata la pandemia, aprirò il teatro per 48 ore a titolo gratuito a tutti gli artisti che vorranno esibirsi, sarà una grande festa, dalla prosa alla canzone, per ritornare a contatto diretto con il nostro pubblico".