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Politica | 15 dicembre 2020, 17:33

Covid hospital, Grimaldi (Luv): "A Torino Esposizioni solo 21 pazienti, non è servito nella seconda ondata e non è chiaro se sarà utile per la terza"

Secondo il capogruppo di Luv in Consiglio regionale la gestione degli ospedali da parte della Giunta è stata "disorganizzata": "L'intervento è stato tardivo"

Il Covid hospital allestito a Torino Esposizioni all'interno del Padiglione 5

Il Covid hospital di Torino Esposizioni

"Diciamoci la verità, il Covid hospital è arrivato troppo tardi, non è servito a decongestionare gli ospedali che sono rimasti, di fatto, dei Covid hospital e hanno dovuto bloccare tutte le altre attività sanitarie, e non è chiaro se potrà servire durante la terza ondata. Quel luogo è scomodo e difficile da gestire, se anche sarà utilizzato per le vaccinazioni sarà la fotografia del fallimento gestionale di questa Giunta anche perché le strutture montate non servono a quello", commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte.

"Durante gli scorsi mesi numerosi pazienti affetti da Covid hanno affollato i Pronto soccorso, gli Ospedali e, quando questi hanno presto raggiunto il punto di saturazione, sono stati trasportati di notte in alcuni strutture sanitarie della provincia già allo stremo, eppure al Padiglione V solo stati ricoverati solo 21 pazienti: sono numeri impietosi ma quello che allarma di più – prosegue Grimaldi – è che la Giunta non pare voler correggere il tiro e anche per la terza ondata sembra intenzionata ad utilizzare lo stesso Piano Ospedali, quello che prevede la riconversione di alcuni ospedali nella regione in luoghi dedicati esclusivamente a pazienti Covid a discapito di tutte le altre specialità".

"La risposta di Icardi alla nostra interrogazione è allarmante – conclude Grimaldi – perché da un lato dimostra oltre ogni dubbio la disorganizzazione di questa Giunta nell’affrontare la seconda ondata, dall’altro pone le basi per una nuova emergenza sanitaria piemontese anche durante la terza che tutti danno per scontato arriverà all’inizio del nuovo anno”.

Le linee guida sulla sicurezza sono un portacenere di vecchi tizzoni, mischiano idee molto diverse tra loro e fanno litigare la stessa maggioranza, delegittimano le forze dell’ordine ripristinando le ronde di quartiere che sono uno dei retaggi più sudici della Lega padana. L’assessore Ricca ha preso una relazione di dieci anni fa della Giunta Cota e ci ha aggiunto le telecamere a riconoscimento facciale e il controllo via social dei vicini di casa. Il mondo di Demolition Man e degli sceriffi in salsa padana non solo non ci piace ma è quanto di più lontano da tutte le linee guide nazionali, europee e internazionali. Il controllo e la sicurezza nel testo votato oggi sono un pericolo per la nostra comunità”, sono le parole di Marco Grimaldi in seguito alla votazione a maggioranza delle linee guida programmatiche sulla sicurezza in Regione.

“Il punto è che questa Giunta vuole telecamere a riconoscimento facciale che possano filmare le vite quotidiane di tutti noi nella speranza che un software ci dica dove e quando una persona commetterà un reato. Peccato – conclude Grimaldi – che questa sia pura fantascienza e nessun esperimento al mondo ha dato il minimo risultato positivo. Anzi ha solo generato discriminazioni e pregiudizi”.

comunicato stampa

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