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Politica | 26 aprile 2021, 17:50

Il centro per l'intelligenza artificiale rimane a Torino? Pironti: "Importante il supporto di tutte le forze politiche"

L'assessore all'Innovazione: "Non sarò tranquillo finché la scelta di realizzarlo a Torino non sarà ratificata". Lo svincolo dai bandi compatitivi del Pnrr però potrebbe ribadirne l'arrivo all'ombra della Mole

intelligenza artificiale - foto d'archivio

Il centro per l'intelligenza artificiale rimane a Torino? Pironti: "Importante il supporto di tutte le forze politiche"

Torino, dopo averlo annunciato, riuscirà ad ottenere l'assegnazione del centro per l'intelligenza artificiale? E' questa la domanda che continua a essere posta da Roma a Palazzo Civico, tra telefonate e Sale Rosse virtuali.

Le rassicurazioni del Governo non bastano

Una risposta, a oggi, non c'è. L'assessore all'Innovazione del Comune di Torino, Marco Pironti, rispondendo a una richiesta di comunicazioni, ammette: "Non siamo tranquilli, non possiamo esserlo fino a che tutto verrà certificato e ratificato". Decisamente più ottimista Laura Castelli, sottosegretario di Stato al Ministero dell'economia: "L'istituto per l'intelligenza artificiale sarà a Torino".

In effetti, in difesa della causa torinese, come spiegato da Pironti stesso, nella parte dedicata ai nuovi centri di eccellenza il richiamo all'intelligenza artificiale è venuto meno perché il Governo ha deciso di non inserire questa partita nel processo competitivo legato al Pnrr (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza): "L'intelligenza artificiale è stata tolta dai temi principali su cui verterà questa manovra". Pironti ha ricordato come non si volesse inserire il progetto nel Pnrr perché c’era la volontà di accorciare i tempi per dar via al più presto alla progettualità.

L'istituto è stato di fatto svincolato dai bandi per identificare le città campioni nazionali ma, a detta della stessa Castelli, si "terrà conto delle mappature precedenti perché i bandi interverranno solo dove non sono state fatte scelte precedenti". In quel caso, Torino potrebbe far valere quanto stabilito dal Consiglio dei ministri dello scorso 4 settembre 2020, con l'I3A assegnato al capoluogo piemontese.

La preoccupazione di Pironti

Non includere il centro nei bandi, vorrebbe dire non farlo partecipare a qualsiasi tipo di "competizione" con altre città e finanziarlo con i soldi del Governo italiano. "Il Governo ha deciso di non inserire la partita sull'intelligenza artificiale nel Pnrr, svincolandola così dai bandi competitivi, riconoscendo gli impegni presi in precedenza" ha spiegato Pironti. "Il tema dell'Intelligenza Artificiale è stato eliminato perché lo strumento sarà quello complementare ai fondi europei e questo ci consentirà di bypassare questa forma di selezione. Non perché Torino voglia sottrarsi alla selezione, ma perché utilizzare lo strumento dei bandi allungherebbe i tempi ed è quello che non vogliamo" ha raccontato l'assessore.

"L'intelligenza artificiale, pur avendo un grosso vantaggio, vanta anche un elemento di complessità: è trasversale, riguarda la sanità come la cultura, l'energia come altri campi. Abbiamo voluto puntare su questo ambito che consentirà di non disperdere il patrimonio industriale, facendogli vivere una seconda vita" ha ribadito l'assessore. Pironti, per allentare la paura di uno scippo, ha poi lodato l'interesse maturato intorno al centro per l'intelligenza artificiale: "E' stato estremamente importante che tutte le forze politiche convergessero per supportare l'iniziativa e per far sì che Torino fosse confermata come principale sede. Non sarà l'unica, ma sarà centrale".

Timori anche da parte del Pd

Una posizione ribadita anche dal Pd, con le parole del capogruppo Stefano Lo Russo: "Abbiamo creduto al progetto sin dal primo giorno in cui Don Luca Peyron, animatore di quest'iniziativa, lo ha proposto alle forze politiche. Il progetto ha un interesse strategico di forte rilevanza, per caratterizzare Torino come città innovativa in questo settore".

Andrea Parisotto

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