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Cultura e spettacoli | 14 maggio 2021, 10:52

Senatore chiede la chiusura del Museo Lombroso: "Razzismo scientifico"

Il senatore De Bonis scrive al ministro della Cultura. Ma il capogruppo in Comune dei Moderati, Magliano, gli risponde: "Un museo non serve ad avvalorare una teoria"

Senatore chiede la chiusura del Museo Lombroso: "Razzismo scientifico"

Chiede di chiudere il museo Lombroso di Torino per il suo "razzismo scientifico". Il senatore Saverio De Bonis ha presentato la sua richiesta direttamente al ministro della Cultura. "Si chiede di sapere - è una parte del contenuto dell'atto pubblicato sul sito internet del Senato - quali iniziative il ministro intende intraprendere perché quanto rappresentato nel museo dedicato a Lombroso per avvalorare le sue insensate e balorde teorie basate sul razzismo scientifico vadano smentite".

"Immaginate - scrive De Bonis sulla sua pagina Facebook - se a Torino ci fosse un museo (ma esiste) dedicato alla superiorità del Popolo settentrionale rispetto ai meridionali, e se in questo museo fossero esposti (e lo sono) i resti dei Patrioti meridionali che resistettero all'invasione piemontese. Questo è il quadro di un'Italia inconsapevole".

Fondato nel 1876 da Cesare Lombroso, esponente di spicco della fisiognomica, la disciplina oggi relegata all'ambito delle pseudoscienze che pretendeva di dedurre i caratteri psicologici di una persona attraverso l'aspetto fisico, il museo ha visto nascere numerosi comitati nel corso degli anni che ne chiedono la chiusura considerandolo una sorta di celebrazione razzista contro i briganti meridionali del XIX secolo. E che invocano anche la restituzione dei reperti.

Al senatore De Bonis ha subito risposto Silvio Magliano, capogruppo in Comune e Regione dei Moderati. "Il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso non si chiude per una ragione molto semplice: l'esposizione non serve 'ad avvalorare una teoria', come scrive De Bonis, ma a testimoniare una fase della nostra storia giuridica. Le teorie di Lombroso sono ormai unanimemente considerate pseudoscientifiche: compito dell'istituzione-museo non è certo promuovere una teoria che la stessa storia, oltre alla comunità scientifica, ha da tempo smascherato come priva di qualsiasi fondamento, ma narrare in maniera concentrata e fruibile un pezzo della nostra storia giuridica. Raccontare e sostenere sono, per fortuna, concetti molto diversi".

"E’ inaccettabile che un senatore senza conoscere il museo e il suo contesto territoriale ne chieda la chiusura", ha commentato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia. "Sarà mia premura prendere contatto con il Museo di antropologia criminale oltre farci visita, per valutare con la sua direzione, quali possono essere le necessità della struttura per farlo rivalutare oltre i confini di Torino. Scriverò poi al ministro della Cultura Dario Franceschini di venirlo a visitare per rendersi conto in prima persona della sua peculiarità e caratteristica unica nel suo genere. Soffermarsi a teorie ottocentesche oramai lasciate ai libri di storia come ha fatto il senatore vuol dire non cogliere l’essenza stessa del museo, che rappresenta un’istituzione riconosciuta per il suo ruolo storico e scientifico in tutto il mondo".

 

redazione

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