Sindacati torinesi sul piede di guerra per la liberalizzazione dei sub appalti: “La semplificazione non è sinonimo di deregolamentazione, soprattutto quando va a colpire la legalità e la qualità del lavoro. Qualità intesa anche come sicurezza, prevenzione e certezza salariale".
"Altro che contrasto ai morti sul lavoro, altro che rigenerazione e riqualificazione, innovazione e qualità altro che mobilità sostenibile, se il decretosemplificazioni di cui si sta discutendo in queste ore dovesse prevedere massimo ribasso generalizzato e liberalizzazione dei sub appalti, vorrà dire tornare ai peggiori anni ‘50, alla giungla nei cantieri, all’ apertura agli illeciti, al cottimo e la risposta sarà sin dalle prossime ore mobilitazione immediata, assemblee permanenti in tutti i luoghi di lavoro, iniziative articolate fino allo sciopero generale dell’intera categoria”. Così dichiarano in una nota i segretari di Feneal UilPiemonte, Filca Cisl Torino e Fillea Cgil Torino Claudio Papa, Gerlando Castelli e Marco Bosio.
"Le assemblee svolte ieri a tema Salute e Sicurezza sul territorio di Torino hanno visto i lavoratori molto agitati sul tema, al termine delle assemblee molti lavoratori si volevano fermare in sciopero volontario immediato, la mediazione unitaria come tre sigle sindacali ci ha portati ad aprire gli stati di agitazione di cantiere, perché ciò che oggi il Governo pensa in merito agli appalti va assolutamente al contrario di cosa servirebbe al nostro settore per affermare regolarità sicurezza e raggiungere ciò che oggi a voce alta unitariamente usiamo come slogan “BASTA MORTI SUL LAVORO”.
“Come sindacato – concludono le organizzazioni dei lavoratori – siamo sempre stati impegnati a proporre semplificazioni e miglioramenti amministrativi e tecnici, perché siamo i primi interessati a creare buona e stabile occupazione, a qualificare imprese e settore ma se il Governo pensa di ridurre tutele e diritti a colpi di decreto, si assumerà la responsabilità di una rottura con i lavoratori senza precedenti”.