/ 

In Breve

| 27 maggio 2021, 14:15

La Bixa Orellana, un colorante naturale usato nel settore tessile, cosmetico e soprattutto alimentare

Tutti i segreti di questa pianta rosso intenso con i frutti dall'interno giallo, che è poi il colore che dona alle pietanze. Usata come rossetto, in Ecuador funziona anche come tinta per i capelli

La Bixa Orellana, un colorante naturale usato nel settore tessile, cosmetico e soprattutto alimentare

Buongiorno e bentornati in questa rubrica. Potete trovarci e interagire più facilmente con quesiti e nostre risposte sul nostro gruppo Facebook "Blossom Suite - Orchidee: cura e vendita". Ci occuperemo di dare semplici consigli per gestire le piante che teniamo in casa, sul balcone o in giardino.

I coloranti naturali, sia di origine vegetale che animale, sono stati impiegati per secoli nel settore tessile, cosmetico, alimentare e anche artistico (alcuni colori ad olio ad esempio). Con l'avvento dei coloranti sintetici, più uniformi e meno costosi, è venuto sempre meno il loro utilizzo. Oggi però si sta assistendo a un ritorno di interesse verso questi prodotti naturali.

Parleremo quindi di una pianta dalla quale si può ricavare un colorante naturale: la Bixa orellana.

 

Il termine bixa deriva dal nome vernacolare del Centro o Sud America biché. L'epiteto specifico orellana è derivante dalla provincia centro-settentrionale ecuadoriana di Orellana, che a sua volta prende il nome dall'esploratore spagnolo Francisco de Orellana (1551-1546).

La Bixa orellana (chiamata anche Achiote) è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Bixacee, originaria del Sud America.

Dai semi di questa pianta si ricava l'annatto, colorante naturale (da noi conosciuto come E160b).

La prima cosa che colpisce è il colore: rosso intenso. Parliamo di una spezia che si può trovare sia in semi interi sia macinati, ampiamente diffusa nella cucina messicana e caraibica. La polpa estratta viene messa a macerare in acqua per poi essere trasformata in panetti, utili alla colorazione. I semi, invece, vengono essiccati prima di essere utilizzati in cucina. Il colore che donano alle pietanze è il giallo: si usa molto nel burro, nei formaggi, nel pesce affumicato e nel pollo.

I suoi semi sono piccoli, rossicci e di forma irregolare. Oggi il maggior esportatore di questa spezia è il Brasile. I fiori sono molto belli e hanno 5 petali bianco rosati e un centro lilla. La fioritura si sviluppa tra luglio e gennaio in base alla zona in cui viene coltivato. I fiori possono essere anche bianchi, bianco-rosati e rosa-violacei.

I frutti (baccelli) sono rossi con un interno giallo, sono rivestiti da una peluria rossa e sono a grappoli. Quando il frutto è maturo, si spacca a metà e all’interno ci sono circa cinquanta semi. I frutti sono raccolti e macerati in acqua mentre i semi vengono fatti essiccare.

I semi sono piccoli e di colore rosso-mattone, di forma trapezoidale, leggermente appuntiti da un lato, lunghi 4 mm e larghi 3 mm. I semi vengono fatti prima essiccare e poi vengono macinati per ottenere una polvere facilmente utilizzabile in cucina. La caratteristica che lo rende utile in ambito sia culinario che nel tessile è sicuramente la colorazione rosso mattone che può donare ai cibi e alle stoffe, oltre ad avere anche un gradevole aroma e un profumo simile alla noce moscata. Anche l’acqua dove si fanno bollire i semi, può essere poi utilizzata per cuocere verdura, carne o riso.

Nell’America centrale e meridionale viene usato soprattutto come colorante.

Nei Caraibi i semi sono fritti con olio o altro grasso animale e il condimento colorato che si ottiene viene utilizzato per cuocere carni e verdure.

In Messico viene usata la pasta di semi mescolata insieme ad aceto per marinare la carne.

Nelle Filippine, i semi vengono macinati e aggiunti alle zuppe. Ha un gusto lievemente piccante ed è ammesso dall’Unione Europea come colorante, con il nome di E160b, per il pesce affumicato, la margarina, alcuni formaggi come il cheddar.

Per la sua colorazione molto accesa, è utilizzato anche in cosmetica per prodotti di make-up come i rossetti, oppure come colorante per capelli. Quest'ultimo utilizzo è, in particolare, un'usanza tipica di alcune popolazioni indios dell'Ecuador.

Sonia Barone e Domenico Simonetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium