Poco più di 35mila unità prodotte nei primi sei mesi del 2021, in netto aumento rispetto alle 5.725 del primo semestre 2020. Sono i dati elaborati da Fim Cisl sul polo produttivo di Torino, una tendenza in aumento coerentemente a quanto accade a livello nazionale: +60% rispetto all'anno della fermata lockdown, ma ancora in calo del 20% rispetto al 2019, ultimo anno "normale" agli archivi.
"Un dato che non ci rende felici - dice Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim con delega all'auto - visto che gli effetti della carenza di semiconduttori continua a pesare, anche su realtà sempre a pieno regime come Sevel. E dunque difficilmente a consuntivo saremo in grado di pareggiare i volumi del 2019".
TORINO CONTROTENDENZA, MA C'È POCO DA GIOIRE
Ma proprio il polo di Torino è stato l'unico a fare meglio anche del 2019, grazie alla partenza della 500 Bev a fine 2020. Una crescita volumi proseguita anche fino a metà 2021. "Ma tra il blocco per la pandemia e l'assenza della 500, era fuorviante fare un confronto con il 2020. Piuttosto bisogna ragionare in prospettiva su questo polo produttivo".
Già negli ultimi tre mesi 2020 le vetture Bev erano state poco più di 19mila, superando le 17.625 Maserati di tutto l'anno. E nei primi sei mesi dell'anno in corso ha pesato per il 72% della produzione totale e con stime fino a 50mila unità in tutto il 2021. "Continuano a soffrire le Maserati, prolungando una tendenza che risale ormai al 2017. Ci sorprende positivamente la notizia di Stellantis che vuole raddoppiare i volumi della 500 Bev da 70mila a 140mila, ma per ora con 210 vetture al giorno su un turno di lavoro siamo ancora lontani dall'obiettivo", dice Uliano.
LA SOFFERENZA DI MASERATI
Nel panorama Maserati, solo Levante mostra buoni segnali sui volumi produttivi. Anche con stime intorno alle 20mila unità per il 2021, si rimarrebbe del 60% sotto i volumi 2017. "È indispensabile che gli investimenti su Gran Cabrio e Gran Turismo si concretizzino, sulla base di quanto contenuto nel piano di FCA".
"Su Gran Cabrio e Gran Turismo completamente elettriche per il Polo di Torino, a Mirafiori si faranno 3 o 4 modelli di Gran Turismo al giorno che poi andranno nelle aree di testing. Sono i primi passi concreti in questa direzione", dice Davide Provenzano, segretario generale Fim Cisl per Torino e Canavese.
GIGAFACTORY: "RIPENSARE TORINO E LE SUE PRODUZIONI"
E sulla scelta della Gigafactory "si apre un tema su Torino e una riflessione su come rilanciare i modelli del lusso, ma anche la collocazione di un modello tra quelli che Stellantis ha a disposizione, per assorbire sofferenze dei settori che lavorano sulla componentistica dei motori", dice ancora Uliano.
"Alla gigafactory si sono candidati tutti gli stabilimenti italiani o quasi, visto che i problemi occupazionali sono diffusi - dice ancora Uliano - Ma a Termoli non si può pensare di portare modelli di vettura da realizzare: si fanno motori e dunque è stato scelto con lo stesso criterio di Francia e Germania, altrimenti non si potrebbe pensare a una riconversione industriale diversa". E sul fronte automotive e PNRR "speriamo che il Governo convochi entro la fine del mese di luglio, mentre su Stellantis è indispensabile avere una nuova data entro inizio settembre, per capire come orientare i vari stabilimenti".
"SATURARE I LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE"
"Per il Polo di Torino (oltre al battery hub dedicato solo all'assemblaggio, a Mirafiori) è auspicabile saturare i lavoratori in cassa integrazione, quindi quelli impegnati ora nella produzione di mascherine e infine il riassorbimento dei somministrati", ha concluso Uliano.