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Scuola e formazione | 19 gennaio 2022, 15:31

Caos scuole a Torino, metà degli studenti elementari in dad. Cirio: "Coi bimbi a casa, subito congedo per mamma e papà" [VIDEO]

Il governatore: "Non possiamo pensare che i piccoli non vadano a scuola per stare in quarantena, ma senza genitori. Serve uno sforzo da parte del governo". Critico Valle (Pd): "Piemonte indietro con i tamponi"

alberto cirio

Il governatore Cirio e le scuole in emergenza per il Covid

A Torino, così come nel resto del Piemonte, è caos nelle scuole per il Covid-19. Accanto alle dad e alla quarantene, che scattano e variano a seconda nel numero di positivi in classe e del grado scolastico, da lunedì moltissimi istituti hanno fatto partire la didattica a distanza preventiva. Tradotto: alla luce dell'aumento esponenziale dei contagi a causa della variante Omicron le scuole lasciano direttamente i bambini a casa, a seguire la lezione nelle loro camerette, anche se non ci sarebbe l'obbligo in base alle norme attuali.

Quando la quarantena è "preventiva"

Nel capoluogo piemontese è il caso della scuola primaria Collodi, che a seguito di una riunione svoltasi ieri con l’Asl ha diffuso una nota dove informa i genitori che con un solo caso di positività sarà disposta "dal Dirigente Scolastico la DAD precauzionale e dall’Asl la quarantena”. Provvedimento analogo nell’Istituto Comprensivo Statale Manzoni di corso Marconi. Alunni a casa, con ovviamente la presenza di mamma e papà.

Cirio: "I genitori non possono non stare a casa con i piccoli"

Un tema su cui è intervenuto il governatore Alberto Cirio, a margine della conferenza stampa sulle case popolari. "Sul congedo parentale è necessario che il governo metta delle risorse importanti. Non possiamo pensare che i bambini stiano a casa da scuola in quarantena senza genitori". "Il tema scuole – ha proseguito - lo abbiamo posto al governo come regioni in tempi non sospetti. Il fatto che con la ripartenza delle scuole si sarebbero verificate delle situazioni che mettevano a dura prova la scuola in presenza è qualcosa che le Regioni avevano segnalato al governo in modo approfondito e dettagliato".

Sul fronte dei numeri, a Torino oggi risultano chiuse cinque nidi (via Asinari di Bernezzo, via Camino, via Vittime, via Ghedini, via Principe Tommaso) e due materne a gestione diretta comunale (via Livorno e via Mercadante). Le sezioni attualmente in quarantena nella fascia 0-6 sono 81 negli asili nido (tra gestione diretta e in appalto) e 88 nelle scuole dell'infanzia: in tutto, oltre 20 in più rispetto a ieri. Colpite duramente anche le elementari: durante i confronti ieri tra dirigenti ed Asl si sarebbe parlato del 50% di alunni in DAD. "Per quanto riguarda la nostra succursale in via Giulia di Barolo – chiarisce la dirigente scolastica del Comprensivo Tommaseosono presenti in sede appena due classi su undici”. 

E sul tema è intervenuto anche il capogruppo regionale di LUV Marco Grimaldi: "Non capisco fino in fondo l'idea secondo il quale un bimbo, guarito, vaccinato o tamponato e negativo, venga lasciato a casa per 10 giorni come se fosse contagioso. Prima viene la salute, ma tenere a casa un bambino sano, senza nemmeno un'ora di aria aperta è quanto di peggio si possa fare".

"Non ha senso costringere alla didattica a distanza bambini vaccinati e negativi, dunque non contagiosi", ha aggiunto Silvio Magliano (capogruppo dei Moderati) "La Regione abbia il coraggio di fare politica e si prenda le responsabilità che il principio dell'autonomia, tante volte chiamato in causa dalle forze politiche alla guida della Regione, consente e permette, introducendo un'interpretazione meno restrittiva di una norma che sta penalizzando le famiglie in misura enorme".

"Forse la Regione ha deciso di chiudere le scuole senza dirlo", ha invece ironizzato il consigliere regionale del Pd, Daniele Valle. "Arrivano numerosissime segnalazioni di classi della scuola primaria messe in quarantena per disposizione del dirigente scolastico per 14 giorni, con un solo positivo in classe. Questo perché sui tamponi il Piemonte non ha ancora colmato il gap che la separa dalle altre regioni, processando strutturalmente pochi tamponi molecolari nei laboratori pubblici. Il paragone con le altre è impietoso. Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania ne processano stabilmente il doppio di noi".

Il caso dei quarantenati "di sponda" (e senza dad)

Ci sono poi alcuni bambini, non pochi, che si ritrovano in una situazione ancora più scomoda. Sono i piccoli che sono tenuti a rimanere a casa in quarantena, ma negativi: sono "relegati" in casa perché magari contatto stretto di positivi, siano essi genitori o fratelli. E ovviamente, vista l'età, nessuno di loro ha fatto in tempo a completare il ciclo vaccinale per poter gestire la "auto-sorveglianza".
Il risultato? Niente scuola, ma per molti di loro anche niente dad, soprattutto se il resto della classe è (fortunatamente) in salute e in presenza a scuola. Un limbo, da cui solo un tampone negativo può liberarli.

Cinzia Gatti

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