/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 28 marzo 2022, 17:40

Il dolore della Bielorussia sul palco del Lingotto: "Putin usa il nostro Paese come un burattino: non siamo tutti con lui"

La testimonianza dell'attivista e rifugiata politica Yuliya Yukhno al Congresso della Cisl Piemonte: "Lukashenko è manovrato dal presidente russo: noi siamo al fianco dell'Ucraina"

foto di gruppo

Yuliya Yukhno con - da sinistra - Luigi Sbarra, Alessio Ferraris e Alberto Cirio dopo il suo intervento al Congresso Cisl Piemonte del Lingotto

"Lukashenko, come dicono gli italiani, è il burattino di Putin e purtroppo il nostro territorio è usato da Lukashenko e Putin insieme per fare la guerra in Ucraina". Nella due giorni di Congresso di Cisl Piemonte piomba inevitabilmente anche l'attualità mondiale. E rimbombano le parole di Yuliya Yukhno, 32 anni, insegnante di musica e modella. Lei non è russa, né ucraina. Ma è di un Paese spesso chiamato in causa in questo conflitto: la Bielorussia, da molti indicata come l'alleata-controllata proprio della Russia. E da quando ha deciso di mettersi contro l'attuale governo di Minsk è attivista, ma anche una donna in fuga.

Scappata da casa dopo un post su Instagram

"Io sono rifugiata politica, sono andata via dalla Bielorussia 7 mesi fa perché sono stata due volte in carcere, non posso tornare altrimenti mi mettono in carcere per 5-7 anni - prosegue Yuliya. E spiega - ho iniziato a fare attività politica mi hanno licenziato per un post su Instagram due anni fa, in cui ho scritto vergogna per il governo che ha ignorato la situazione del Covid  ha detto che il covid non c'era. Ho scritto questo su Instagram e dopo un giorno mi hanno licenziato".


[Un momento dell'intervento di Yuliya Yukhno]

Una bandiera che costa il carcere

Ma prima della fuga, Yuliya Yukhno ha anche provato le patrie galere. "Sono stata in carcere per esempio per la nostra bandiera bianca e rossa: Lukashenko odia la nostra bandiera, la nostra storia. Per lui è meglio stare con Putin". Ma chi si oppone non demorde: "Sono un'attivista di diaspora bielorussa in Italia, siamo più di duemila. Vinceremo perché noi siamo uniti con gli ucraini, c'è un battaglione che sta combattendo per la libertà in Ucraina. E poi combattiamo per la Bielorussia, perché se finisce la guerra in Ucraina è un bene per la Bielorussia perché la Bielorussia occupata per me è un grande dolore". 

 

 

La Bielorussia non è filo Putin

Il racconto dell'attivista coinvolge anche il popolo del suo Paese. Che non è completamente schierato a favore del leader. Anzi. "Il popolo della Bielorussia è contro il regime di Putin, questo non si percepisce in Italia e io sono qui per questo. Quello di oggi è il decimo congresso che faccio in Italia, i bielorussi sono contro la guerra e sono con il popolo ucraino. La Bielorussia di Lukashenko è una cosa, La Bielorussia del popolo è un'altra cosa. Abbiamo più di 500mila rifugiati politici su una popolazione di 9 milioni di abitanti, è una cifra molto grande". 

 

 

Cosa accadrà adesso?

Nonostante la vicinanza geografica e culturale, per gli stessi bielorussi è difficile immaginare come andrà a finire la vicenda in Ucraina. "Le mosse future di Putin? È difficile da dire - conclude Yuliya Yukhno - perché tutte le analisi che abbiamo fatto sono tutte naufragate. Non si riesce a fare pronostici con dittatori come Putin. Io chiedo il sostegno per il popolo bielorusso perché noi siamo sotto le restrizioni mondiali, discriminazioni forti perché tutti dicono che i bielorussi sono aggressori: invece ci sono tanti come me che sono rifugiati politici, io ho dovuto lasciare il mio Paese, non posso tornare, non posso vedere la mia famiglia".

 

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium