Il caro vecchio libretto di risparmio non passa mai di moda. Nell'epoca del digitale e del web, resta questo uno dei metodi scelti da due torinesi su tre per custodire le proprie finanze messe da parte.
Lo dice l'ultima indagine di Poste Italiane, che registra 846mila libretti ancora attivi a Torino e provincia, mentre i buoni fruttiferi sono stati sottoscritti sono un milione e 678mila, più della popolazione che abita il Torinese.
Garantito dallo Stato, dunque, il risparmio postale si conferma tra i preferiti anche all'ombra della Mole. In tutto il Piemonte i Libretti Postali sono oltre 1 milione e 700mila pari al 6% del totale Italia e i Buoni sono oltre 3 milioni e 600mila.
Ma la tradizione non esclude l'innovazione: accanto al buono "classico", che ha durata massima di 20 anni, ci sono quelli crescenti nel tempo e con rimborso a scadenze fisse: il 4x4 con interessi che maturano in maniera crescente ogni quadriennio, oppure il 3x4, che matura ogni triennio. Infine il 5x5, che ha una durata fino a 25 anni e "matura" ogni cinque anni.
Tutti i buoni sono esenti da imposta di successione e soggetti ad una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi.














