"La guerra non è mai la soluzione! Lo abbiamo capito aiutando tanti Paesi in guerra, ora l'Ucraina". E' un passaggio della lettera-manifesto che Ernesto Olivero ha diffuso oggi, a margine della grande mobilitazione del Sermig per l'invio di aiuti umanitari all'Ucraina.
Dall'inizio di marzo l'Arsenale della Pace - fondato sessant'anni fa dallo stesso Olivero e dalla moglie Maria - ha raccolto, grazie alla generosità di circa trecentomila persone, oltre 1.500 tonnellate di aiuti. Una "meravigliosa reazione di solidarietà in risposta alla violenza di una sciagurata guerra".
"Questi gesti 'dal basso' esprimono uno straordinario desiderio di pace che diventa anche un messaggio importante per i grandi della Terra", osserva Olivero, che, citando il profeta Isaia dice di sognare "un tempo in cui le armi saranno trasformate in strumenti di lavoro e i popoli non si eserciteranno più nell'arte della guerra".
"Non ci abitueremo mai alla guerra e continueremo a lottare per contrastarla, continueremo a lavorare per la pace e a ricercarla con tutte le nostre forze", sostiene ancora Olivero, secondo cui "il vero nemico è l'odio" e "il nostro futuro si difende con la pace".