Ancora un caso di irreversibile consumo suolo agricolo nel Canavese ma, soprattutto, un altro triste episodio di mancanza di rispetto verso le aziende agricole. E' quello che denuncia Coldiretti Torino, accendendo i riflettori sulla "comunicazione degli espropri dei terreni per realizzare un sistema di viabilità alternativa ai passaggi a livello in zona San Bernardo d’Ivrea, avviene via web e social, senza che sia notificata direttamente agli oltre cinquanta proprietari".
Così, le aziende agricole proprietarie hanno saputo dalla Rete che "saranno sottratti alle produzioni ben 15mila metri quadrati di campi. E hanno a disposizione soltanto pochi giorni per presentare osservazioni a un progetto che ridisegna l’intera area".
"Facciamo fatica ad accettare le modalità con cui sono state comunicati gli espropri ai proprietari dei terreni interessati dal progetto Rfi, Rete ferroviaria italiana, che porterà alla soppressione del passaggio a livello in zona San Bernardo di Ivrea e alla realizzazione della viabilità alternativa - dice Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino commenta così quanto sta succedendo nell’eporediese -. Forse il Comune non sa che le aziende, anche quelle agricole, sono titolari di indirizzi di Posta elettronica certificata. Le aziende potevano benissimo essere raggiunte direttamente e in modo tempestivo tramite la Pec. Coldiretti chiede che vengano riviste le modalità di avviso per le aree che si intendono espropriare".
Il presidente della più grande associazione agricola del Canavese aggiunge: "Nessuno mette in discussione la necessità di sopprimere il passaggio a livello e di realizzare una viabilità alternativa. Sono però anche previste opere site a una distanza ragguardevole dalla ferrovia. I proprietari e la Coldiretti chiedono di poter rivedere il progetto per ridurre il consumo di suolo fertile".