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Economia e lavoro | 21 novembre 2022, 16:17

Non è facile essere una rider: contro le aggressioni i sindacati chiedono garanzie alle aziende di consegna

Filt e Nidil Cgil hanno sottoposto la questione a Just Eat (e non solo): "In altre città si sono verificati alcuni episodi che destano forte preoccupazione"

rider arancione Just Eat

I sindacati sottopongono il tema della sicurezza per le donne rider a Just Eat (e non solo)

Se già essere un rider non è semplice, per le donne lo è ancora di meno. Questione di sicurezza, personale soprattutto. Un allarme che i sindacati hanno fatto presente già nei giorni scorsi, al seguito di alcuni episodi che si sono verificati in altre città.

Si apre così un altro fronte di protesta, per gli addetti alla consegna a domicilio, accanto a quelli che hanno portato alle carte bollate in tribunale per il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato, pochi giorni fa. In prima linea, anche questa volta, le rsu Filt e Nidil Cgil Torino, che insieme al Coordinamento Rider della Camera del Lavoro di Torino (CdL, Filt, Nidil), ha sollecitato la dirigenza di Just Eat rispetto alla necessità di garantire tutela e sicurezza alla flotta femminile. Ma il tema riguarda tutti gli operatori di settore.

"E’ stato sollevato questo tema a fronte di alcune aggressioni avvenute, al momento, in altre città italiane - dicono i rappresentanti dei lavoratori -. Si esprime forte preoccupazione perché, come più volte sottolineato, il luogo di lavoro sono le strade delle nostre città e non è la stessa cosa consegnare un pacco al cliente in relazione alle diverse zone/quartieri di Torino e alle diverse fasce orarie degli slot lavorativi".

La richiesta di incontro è stata formalizzata lo scorso 2 novembre, ma è ancora senza risposta da parte dell'azienda, a quanto riferiscono i sindacati. "Il Testo unico sulla salute e sicurezza prevede che le aziende nella costruzione del piano di valutazione dei rischi tengano conto delle specificità di genere, età e provenienza etnica. Inoltre, data la modalità di effettuazione della prestazione attraverso l’utilizzo della bicicletta, pensiamo sia utile aprire un confronto più ampio rispetto alla componente femminile della flotta". "Chiediamo quindi all’azienda di affrontare un confronto di carattere collettivo con la rappresentanza sindacale poiché questo riguarda le lavoratrici tutte, non solo a Torino", concludono.

Massimiliano Sciullo

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