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Economia e lavoro | 22 novembre 2022, 07:00

Russia: le sanzioni non mordono, scambi commerciali in crescita

Il New York Times ha presentato i dati raccolti dall’Observatory of Economic Complexity a proposito del commercio della Russia con gli altri Paesi del mondo

Russia: le sanzioni non mordono, scambi commerciali in crescita

Il New York Times ha presentato i dati raccolti dall’Observatory of Economic Complexity a proposito del commercio della Russia con gli altri Paesi del mondo a partire dallo scorso 24 febbraio, data di inizio della cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina. Sono numeri sorprendenti, dai quali emerge come le sanzioni occidentali non abbiano sortito l’effetto devastante annunciato da certi politici nostrani. Con alcuni Paesi il commercio è molto calato, mentre con altri è aumentato esponenzialmente. Con Svezia e Gran Bretagna la diminuzione ha superato il 70%, ma sono proprio questi due Paesi as essere piombati in una crisi politica ed economica nella quale si succede un premier dopo l’altro e la parola “recessione” è quella più gettonata. Con il Belgio vi è stato un aumento addirittura dell’81%, con i Paesi Bassi del 32% e con la Spagna del 57%. Le relazioni con i Paesi BRICS si sono rafforzate anzitutto per motivazioni politiche, mentre a livello commerciale gli affari di Mosca con India e Brasile sono cresciuti di due zeri e con la Cina del 64%. Pure con la Turchia l’aumento è stato niente meno che del 198%. Come riferisce il sito Strumenti Politici, lo stesso New York Times spiega che lo scarto temporale con cui i dati sono stati analizzati presuppone la possibilità che la Russia subisca alla fin fine il contraccolpo delle sanzioni UE e che lo scenario quindi cambi radicalmente. Intanto, però, il Fondo Monetario Internazionale deve rimangiarsi per l’ennesima volta i pronostici negativi per l’economia russa: dal meno 8,5% che aveva stabilito ad aprile è passato al meno 3,4% previsto ad ottobre. Certo, è ancora un panorama di decrescita e difficoltà, ma meno della metà di quanto avrebbero voluto gli esperti dell’FMI.

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