La Tachipirina costa da quattro euro e 80 a cinque euro e 50. Il generico paracetamolo da 1.70 a 3.60. Il prezzo di tre espresso al bar. Eppure a Torino e provincia sono decine di migliaia le famiglie e i singoli che non si possono permettere di comprare il farmaco e si rivolgono agli enti benefici per averlo gratis.
Per aiutare chi fatica ad arrivare a fine mese, questa settimana è tornata la XXIII Giornata di Raccolta del Farmaco, organizzata dal Banco Farmaceutico. Fino a lunedì 13 febbraio sarà possibile donare uno o più presidi sanitari nelle 287 farmacie aderenti a Torino e provincia, 30 in più rispetto alle 258 del 2022 (qui la mappa www.bancofarmaceuticotorino.org).
"Tocca a noi cittadini fare la nostra parte"
"Tutte le persone che possono donare - sottolinea l'assessore Jacopo Rosatelli - adempiano al dovere di solidarietà, che abbiamo nei confronti delle persone che hanno bisogno. Tocca a noi cittadini fare la nostra parte". Domani sarà il il giorno clou della Raccolta: nelle farmacie aderenti ci saranno anche i volontari dell'ente benefico a dare una mano.
"I farmaci da banco - commenta il Presidente del Banco Farmaceutico di Torino Gerardo Gatto - sono a totale carico dei cittadini e quindi molti poveri devono scegliere se mangiare o comprare questi farmaci. Vi invito a donare, perché in Piemonte ci sono almeno 50mila cittadini che non possono permettersi di comprarli". La richiesta per il 2023 supera i 105.000 farmaci e dispositivi sanitari. Queste le priorità: integratori, antipiretici e antinfiammatori, preparati per tosse e malattie da raffreddamento.
Oltre 29mila assistiti
Questi farmaci vengono poi consegnati alle persone in condizione di povertà sanitaria assistite dagli enti: sono 29.670, in linea con i 28.863 del 2022. Oltre 20mila sono stranieri, persone “multiproblematiche”, come rileva la Caritas Diocesana: la povertà sanitaria si accompagna a quella alimentare, alla difficoltà abitativa e alla mancanza di lavoro.
Purtroppo le richieste non sono tutte soddisfatte. La copertura del fabbisogno tramite le donazioni della GRF a Torino è solo del 30,5%, un dato più basso rispetto al Piemonte (38,1%) e all’Italia (47%).