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Politica | 13 luglio 2023, 14:54

Biglietti bus Gtt, Viale (+Europa & Radicali Italiani): "Un rospo da ingoiare per metterci una toppa"

"I problemi sono strutturali da decenni"

Biglietti bus Gtt, Viale (+Europa & Radicali Italiani): "Un rospo da ingoiare per metterci una toppa"

Silvio Viale capogruppo di “+Europa & Radicali Italiani - Lista Civica per Torino” rompe il silenzio ed interviene per ultimo su GTT:

“Dopo avere visto le dichiarazioni di Sinistra Ecologista (Ravinale), Moderati (Portas) e Torino Domani (Tresso), oltre a vari esponenti del PD, è giunta l’ora di dire qualcosa sull’inevitabile aumento dei biglietti e degli abbonamenti di GTT, nonché delle tariffe di sosta. 

Voglio, prima, ricordare che nel 2018 (periodo prima del Covid), insieme a Guglielmo del Pero (Siamo Torino), Giuseppe Iannuzzi (Cittadini per Torino), Alfonso Badini Confalonieri (Idea, Popolo e Libertà) consegnammo al Consiglio Comunale le firme di una petizione popolale per un referendum consultivo sulla privatizzazione del Gruppo Trasporti Torinese (GTT) con la cessione del 51%. L’iniziativa fu non accolta dal Consiglio Comunale e considerata una sorta di provocazione, forse perché si prefiggeva di “Eliminare l’influenza della politica nelle società partecipate” affinché si potessero “finalmente introdurre criteri di meritocrazia ed efficiente gestione economica in luogo di clientelismo e consenso elettorale che hanno portato l’azienda al tracollo finanziario di questi mesi con un costo pari a 700 euro per ogni cittadino, che utilizzi o meno il servizio”.

"Purtroppo, a distanza di anni la situazione non  migliorata, persino peggiorata, per il mantenimento di  condizioni strutturali, alle quali si cerca di mettere una toppa con l’aumento dei biglietti. Con la sindacatura di Fassino si tentò di scorporare la parte parcheggi da quella dei trasporti, ma ci furono ostacoli insormontabili nella stessa maggioranza, per cui i parcheggi continuano a supportare il deficit complessivo e il servizio continua ad essere considerato scadente da gran parte della popolazione, anche se spesso ingiustamente".

"L’aumento del biglietto di corsa semplice cartaceo sarà del 17,6%, da 1,70 a 2,00 euro, quello digitale dell’11,7%, da 1,70 a 1,90 euro, mentre quello degli abbonamenti sarà più vario e intermedio. L’obiettivo dichiarato è il solito da trent’anni, quello di “incentivare” l’uso del mezzo pubblico, ma questo vale per chi già lo usa per obbligo o per scelta, ma difficilmente incentiverà chi usa l’auto, non essendo una questione di costi, poiché l’auto costa un fattore multiplo di qualsiasi abbonamento GTT. 

Serve a poco polemizzare con Stato e Regione per i ritardi dei contributi. Come serve a poco sperare che i cittadini che usano GTT, ma anche quelli che non usano GTT o la fanno saltuariamente, siano disposti a riconoscere i miglioramenti, anche se il 26% dei torinesi usa il trasporto pubblico, posizionandosi nella classifica al pari di Napoli, dietro Milano e Genova, ma davanti a Venezia, Roma, Bologna, Firenze e Bari.

Se non ci saranno trasformazioni strutturali verso una maggiore efficienza, si continuerà a vivacchiare fino alla prossima toppa. Privatizzare Gtt non significa eliminare il servizio pubblico di trasporto, il Comune continuerebbe a decidere quali linee e quali standard di servizio il gestore dovrà seguire".

comunicato stampa

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