Progettata nel 1902 dagli ingegneri Arnaldo Riccio e Giuseppe Velati-Bellini su commissione dei fratelli Daniele e Sereno Florio, casa Florio sorge nel quartiere San Donato, dove sono presenti molti altri edifici nel medesimo stile, il Liberty.
Costruito precisamente al civico 15 di via Cibrario, tale edificio riprende le nette soluzioni grafiche presentate durante l'Esposizione Universale torinese nello stesso anno.
Esso, però, ha subito una semplificazione nei decori, che risultano floreali nei piani bassi e geometrici astratti in quelli alti. Per la sua realizzazione, i due progettisti si ispirarono sia alla spiccata pienezza naturalistica fatta propria dall'architetto belga Victor Horta, sia alle linee più nitide e definite dell'architetto palermitano Ernesto Basile.
Anche in questo edificio sono presenti le ringhiere in ferro battuto dei balconi, tipiche proprio dell'Art Nouveau.
Degno di nota è il portoncino d'ingresso, una perfetta commistione tra intento decorativo e necessità pratiche consistenti nell'illuminare l'androne interno.
Essendo attualmente adibita ad abitazione civile, casa Florio è osservabile solo dall'esterno, ma nella sua particolarità costituisce uno degli esempi più importanti e precoci dello stile Liberty torinese e pertanto merita di essere ammirato.