Da ieri il Centro Antiviolenza della Città di Torino ha una nuova casa: è stata inaugurata nel pomeriggio, infatti, la nuova sede situata nei locali di corso Unione Sovietica 220/D. Il servizio lavorerà in sinergia con gli altri centri e sportelli del territorio per contrastare e prevenire la violenza di genere.
Il Centro Antiviolenza
Il Centro Antiviolenza si pone come punto di riferimento per tutte le donne che necessitano di supporto: l'accesso può essere fatto sia telefonicamente al numero 1522, che presentandosi direttamente presso il servizio: “La violenza sulle donne – ha commentato il sindaco Stefano Lo Russo – è una delle piaghe sociali più rilevanti e trasversalmente diffuse: luoghi come questo danno un'opportunità e una via d'uscita a chi subisce violenze, contribuendo a sviluppare una nuova cultura in grado di ridurre progressivamente questi fenomeni. La loro importanza è ancora più evidente alla luce di tragici fatti come quello di Giulia Cecchettin”.
Chi accederà al Centro, vedrà ampliata la possibilità di accesso, ascolto, colloquio, presenza e relazioni grazie ad un'equipé fatta di operatrici specializzate che, in collaborazione con la donna, garantiranno tutela, protezione, supporto sociale, psicologico, legale ed educativo, oltre al sostegno al reddito, alla ricerca di lavoro e di casa attraverso le reti pubbliche e del privato sociale: “Il 25 novembre - ha sottolineato l'assessore al welfare, diritti e pari opportunità Jacopo Rosatelli – deve essere tutti i giorni: non si tratta di retorica ma un invito a rinnovare l'impegno per operare insieme con l'obiettivo di contrastare la violenza di genere. Qui diamo una risposta ai bisogni e alle prime necessità ma si riflette anche su come intervenire sulla dimensione culturale; Torino è, infine, la prima città ad aver avviato un Coordinamento contro la violenza sulle donne di cui questo centro è il punto di riferimento”.
Dati e focus specifici
Nel corso dell'inaugurazione sono stati illustrati alcuni dati: nel 2022 sono stati 758 i contatti telefonici avuti, con la presa in carico di 202 donne. Il Centro, infine, lavora in modo specifico anche sul tema della disabilità in sinergia con il progetto Il Fior di Loto in collaborazione con Associazione Verba e sulle tematiche LGBTQIA+ attraverso l'apposito servizio della Città.