Era un muro di cartone, gesso e legno e simboleggiava l'atrocità delle guerre. Un angolo di una parete bruciata e annerita, sul prato di piazza Carlo Alberto, dell'artista pinerolese Rebor (Marco Abrate). Sul muro un foro, e in terra gessetti colorati per invitare i passanti a fermarsi, riflettere, e scrivere sull'installazione un messaggio di speranza.
L'opera - intitolata 'Full and Empty' - era stata realizzata il 10 dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani, per sottolineare come l'orrore della guerra stia in questo momento storico distruggendo le vite di milioni di persone. Ma anche come la speranza passi da tutti noi, dai nostri messaggi e dalla nostra creatività, in primis dei bambini con la loro innocenza.
Dopo due giorni in cui il muro ha raccolto frasi e disegni di ogni tipo, l'opera è stata rimossa anche perché non autorizzata. Ma l'autore è comunque soddisfatto dell'effetto: "In strada un'opera può durare anche solo pochi minuti rispetto a una galleria o un museo. L'importante è che abbia donato, anche per poco tempo, consapevolezza e una nuova percezione della realtà".