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Politica | 25 marzo 2024, 17:35

Pronto soccorso, la Regione raddoppia l'indennità e definisce la tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive. Accordo fatto anche con le Rsa

Il presidente Cirio e l’assessore alla Sanità Icardi: "Dobbiamo al personale sanitario il massimo della riconoscenza"

Pronto soccorso, la Regione raddoppia l'indennità

Pronto soccorso, la Regione raddoppia l'indennità

È stato siglato questa mattina al Palazzo della Regione Piemonte l’accordo tra la Direzione Sanità e le Organizzazioni sindacali sull’indennità di Pronto soccorso destinata al personale infermieristico e delle professioni sanitarie. Un investimento di 4 milioni 394 mila euro che consentiranno di raddoppiare l’indennità al personale del Comparto Sanità come ristoro per il disagio a cui sono sottoposti i dipendenti nell'ambiente lavorativo dei servizi di Pronto soccorso.

Altri 5 milioni 864 mila euro per ciascuna delle annualità 2024, 2025 e 2026 sono stati concordati tra le parti per far fronte alla carenza di personale sanitario nelle Aziende sanitarie regionali, ridurre le liste d'attesa e il ricorso alle esternalizzazioni.

«Manteniamo l’impegno a ristorare il disagio lavorativo del personale del Pronto soccorso – osserva il presidente della Regione Alberto Cirio – e a definire la remunerazione delle prestazioni aggiuntive per i prossimi tre anni. Dobbiamo al personale della Sanità il massimo della riconoscenza, ognuno sta facendo la propria parte al meglio delle proprie possibilità. Grazie alle Organizzazioni sindacali con le quali il dialogo costruttivo su questi temi non è mai venuto meno».

Dopo il tavolo con il Comparto, nei prossimi giorni farà seguito quello con i medici.

Nel merito dell’accordo, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, spiega: «L’indennità mensile di Pronto soccorso passerà dagli attuali 100 euro a 200 euro medi pro capite, con decorrenza retroattiva da giugno 2023. L’aumento è calcolato su base giornaliera a 10 euro e, per i turni di 12 ore, a 16 euro. La tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive è stata fissata a 60 euro».

Con la busta paga del mese di giugno 2024 verranno corrisposti gli arretrati relativi al periodo da giugno 2023 ad aprile 2024, con adeguamento dell’indennità giornaliera a partire da luglio 2024.

«La pandemia ci ha ricordato l’importanza delle strutture che ospitano e assistono gli anziani e le persone fragili. Proprio riconoscendo il loro grande valore e lo sforzo compiuto nei mesi dell’emergenza sanitaria, la Regione, già nel 2022, ha riconosciuto, dopo dieci anni di tariffe ferme, un adeguamento delle risorse da riconoscere alle strutture accreditate e oggi fa un ulteriore sforzo economico che si traduce in maggiore qualità dei servizi, della cura e dell’assistenza per i nostri anziani e in più garanzie di rispetto dei contratti per i lavoratori, perché la Regione vincola le risorse all’applicazione dei contratti comparativamente più rappresentativi con tutele e salari equi per i lavoratori» dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dopo la sottoscrizione, oggi al Grattacielo Piemonte, dell’accordo con i rappresentanti dei gestori delle strutture residenziali - Rsa, disabilità, psichiatria, dipendenze e minori – per sostenere il settore, senza gravare sulle rette a carico delle famiglie.

La Regione Piemonte conferma l’aumento di 16 milioni di euro a sostegno delle strutture residenziali, pari al 3,5 per cento, destinato alla quota sanitaria, con l’obiettivo di arrivare al 4 entro l’anno e al 10 per cento entro il 2026.

Le risorse aggiuntive sono riservate alla quota dei posti letto convenzionati con il sistema sanitario nazionale e, nell’accordo, è stato inserito il richiamo, per le strutture firmatarie, al rispetto dei contratti comparativamente più rappresentativi, così come previsto dalla delibera, approvata a febbraio, per richiamare l’accordo sottoscritto lo scorso novembre con le rappresentanze sindacali dei lavoratori.

Nei mesi di aprile e maggio verranno costituiti specifici tavoli per individuare, relativamente agli anni 2025 e 2026, tariffe adeguate a garantire la sostenibilità del settore, anche alla luce dei rinnovi contrattuali e all’aumento dei costi generali, con l’obiettivo di raggiungere un aumento complessivo del 10 per cento nel triennio.

comunicato stampa

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