È partita dalla mensa Olimpia del Campus Einaudi, poco prima delle 19,30, il corteo diretto alla cerimonia di chiusura delle Universiadi di Torino organizzato dai collettivi universitari.
In mattinata sulle pagine Instragram di SI (Studenti Indipendenti), Alterpolis, Cambiare Rotta e Cau è stato pubblicato un post riportante le motivazioni della protesta. La contestazione riguarda gli 818 studenti "sfrattati" per far posto agli atleti dei Fisu Games, oltre alla chiusura di alcune mense.
"I giochi termineranno in giornata - hanno scritto - e di lì a pochi giorni non rimarrà più nulla di questo evento. Le delegazioni andranno via, i manifesti e i cartelloni in ogni angolo di Torino verranno sostituiti, politici e dirigenti inizieranno a pensare alla prossima occasione per farsi pubblicità. Rimarranno le mancanze e gli attacchi al Diritto allo Studio".
Studenti che, a loro dire, "continueranno a vivere nella precarietà". L'attacco è particolarmente rivolto a Edisu Piemonte. "Non possiamo accettare di essere messi da parte da un Ente che dovrebbe tutelare il nostro diritto allo studio, mentre lo calpesta in nome di interessi politici e privati. Fare il bello e il cattivo tempo sulla nostra pelle e sui nostri diritti significa favorire un'idea di università che non mette al centro la formazione, per favorire invece un sistema universitario funzionale agli interessi di turno: noi non ci stiamo!".
Oltre al tema degli "sfratti" per le Universiadi i manifestanti chiedono l’erogazione totale delle borse di studio, il miglioramento delle condizioni di vita in residenza, la riduzione dei criteri di merito per gli studenti "coinvolti dal disagio delle Universiadi”.
"Non possiamo più accettare passi indietro sulle nostre possibilità. Non possiamo più accettare residenze svuotate e mense chiuse da chi dovrebbe ascoltarci. Per questo scendiamo di nuovo in piazza, cioè per mettere in chiaro quali sono le nostre priorità. A partire dall'erogazione totale e immediata delle borse di studio, al miglioramento delle condizioni di vita in residenza, alla riduzione dei criteri di merito per l3 studenti coinvolt3 dal disagio delle universiadi".
I manifestanti spingono un carrello con un fantoccio con la faccia di Alessandro Ciro Sciretti, presidente di Edisu Piemonte, a cui è stato incollato un naso da Pinocchio. Oltre al presidente del comitato organizzatore dei Fisu Games presa di mira anche l'assessore alla Formazione, Scuola e Lavoro Elena Chiorino e il presidente della Regione Alberto Cirio.
La manifestazione si è svolta senza particolari criticità. Il gruppo è stato bloccato da mezzi di carabinieri e polizia e un mezzo con idrante, non utilizzato. Qui gli studenti hanno ammassato degli scatoloni a simboleggiare il trasloco degli studenti che sono stati trasferiti per l'evento in chiusura in queste ore. Sopra è stato posizionato il fantoccio di Sciretti e gli è stata cosparsa della vernice rossa. Il pupazzo è stato poi posizionato sopra un mezzo della polizia. Vicino alla fiaccola del "diritto allo studio".
Precedentemente davanti al collegio di via Verdi è stata appeso uno striscione sempre a sottolineare lo "sfratto subito dagli studenti".
Chiorino: "Accuse mosse da ragioni politiche"
“Questa sera alcuni ragazzi dei centri sociali mascherati da ‘studenti’ hanno affermato che dovrei provare vergogna - ha commentato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Diritto Universitario della Regione Piemonte - La loro accusa, mossa da ragioni politiche, non meriterebbe alcuna risposta, ma mi fa piacere far sapere loro che ogni loro attacco nei miei confronti sia per me certezza che sto seguendo la giusta direzione. Grazie dunque per questa ennesima conferma. Chi invece merita spiegazioni e verità sono gli studenti ‘veri’, i loro genitori, i cittadini e le persone per bene. Ritengo sia giusto che sappiano che in Piemonte - con la Giunta Cirio - il diritto allo studio è una priorità assoluta ed è garantito con uno sforzo economico senza precedenti. Oggi la Regione stanzia oltre 100 milioni di euro per garantire agli studenti le borse di studio: nel 2019 fa erano appena 39. Meno della metà. Dieci anni fa i borsisti erano solo 9.750. Oggi sono raddoppiati: 18.600. I numeri smontano pezzo per pezzo il loro castello di bugie”.
“Ai collettivi che sfruttano e strumentalizzano gli studenti consiglio di aprire un libro e studiare, studiare e ancora studiare. Ovviamente se si trova il tempo tra un corteo mal riuscito, un’occupazione violenta e un assalto alle forze dell’ordine. E che sappiano che sono loro che si debbono vergognare ogni volta che si permettono di aggredire un poliziotto o un carabiniere, di devastare edifici, negozi, aule universitarie, piazze e strade. Continuiamo a lavorare con orgoglio per il Piemonte e per tutti quegli studenti che scelgono le nostre università - eccellenze riconosciute a livello internazionale - per costruirsi un futuro all’altezza delle loro aspettative. In tutto questo esprimo solidarietà al presidente di Edisu Alessandro Sciretti, preso di mira ancora una volta, e rivolgo ancora una volta la mia gratitudine alle forze dell’ordine che proteggono le nostre città garantendo la sicurezza di tutti” ha concluso Chiorino .