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Eventi | 30 maggio 2025, 10:25

Vesak 2025: due giorni di incontri, arte e spiritualità per celebrare Buddha Shakyamuni

Sabato 31 maggio e domenica 1° giugno

I centri buddhisti piemontesi aderenti all’Unione Buddhista Italiana organizzano a Torino due giornate di eventi in occasione del Vesak, la ricorrenza che celebra la Nascita, il Risveglio e il Nirvana di Buddha Shakyamuni.

Il Vesak è la festa più importante per i buddhisti di tutto il mondo, e in Piemonte verrà celebrato sabato 31 maggio e domenica 1 giugno a Torino, nella sede di San Pietro in Vincoli 28. In programma, una ricca serie di appuntamenti tra spiritualità, meditazione, arte, teatro e confronto con la società contemporanea.

"Il Vesak è la ricorrenza che unisce tutte le Tradizioni riconosciute dall’Unione Buddhista Italiana,” spiega la rev. Elena Seishin Viviani, vicepresidente dell’UBI e guida spirituale del tempio Zen Sōtō Enkuji di Torino. “Anche quest’anno, dopo la celebrazione nazionale che si è svolta a Milano, vogliamo offrire a tutta la cittadinanza questo momento di riflessione e spiritualità, segnato da uno spirito di benevolenza e inclusione. In tempi difficili come questi, lo sguardo del Buddhismo può rappresentare un autentico antidoto alla sofferenza del mondo".

Sabato 31 maggio

La manifestazione si apre sabato alle 14.30 con la tavola rotonda “Giovani e disagio: trasformarsi e guarire”, che vedrà il confronto tra Lama Michel Rimpoche (Kunpen Lama Gangchen di Albagnano), Franco Prina (già docente di Sociologia giuridica e della devianza all’Università di Torino) e Pasquale Spoto, educatore professionale.

"Il Buddhismo è da sempre aperto al dialogo con la società e non si sottrae alle tematiche più attuali,” aggiunge Viviani. “Il tema della sofferenza e della sua trasformazione attraverso la consapevolezza di sé e la comprensione dell’interdipendenza tra tutti gli esseri viventi è centrale nella nostra pratica".

Dalle 16 alle 19, spazio all’introduzione alla meditazione buddhista con insegnanti di Dharma provenienti dai centri piemontesi appartenenti a diverse scuole: Vajrayana, Zen Sōtō, Rinzai e Nichiren Shu.
Interverranno: Carlo Gyoki Riva, monaco Zen Sōtō (Dojo Mokusho di Torino), Lama Tenzin Jampel (Luca Straffi), maestro di meditazione (Monastero Mandala Samten Ling di Graglia Santuario), Mario Nanmon Fatibene, monaco Zen Rinzai (Hokuzenko di Torino).

Contemporaneamente, si potrà visitare la mostra “Shodoka, Il canto del risveglio immediato”, a cura del monaco zen Lucio Maria Yushin Morra, ispirata all’omonimo testo della tradizione Zen Sōtō.

Sotto i portici, sarà possibile partecipare al laboratorio di pittura Sumi-e, tecnica tradizionale legata al Buddhismo, condotto dai monaci del Bodai Dōjō di Alba.

Nel corso del pomeriggio, i monaci tibetani del centro Milarepa di Torino inizieranno la creazione del Mandala di sabbia dedicato a Buddha Shakyamuni, opera effimera di grande bellezza simbolica, che verrà dissolta nella cerimonia finale.

Alle 21 andrà in scena lo spettacolo teatrale “Zazen”, scritto da Vittorio Petrillo e Federica Crisà, che ne cura anche la regia. A portare sul palco la pratica zen saranno i monaci e i praticanti del Dojo Mokusho, affiancati da artisti che ne interpretano gli stati mentali e spirituali.

Domenica 1° giugno

La mattina di domenica è interamente dedicata alla celebrazione liturgica del Vesak, secondo i riti delle diverse tradizioni buddhiste (Nichiren Shu, Zen Sōtō e Vajrayana).

Il programma si apre alle ore 10 con canti sacri buddhisti, interpretati dal soprano Maria Rosa Bersanetti (Centro Tek Ciok Sam Ling Men Ciò Ling di Belvedere Langhe). Tra i brani, una Preghiera a Tara su musica di Mascagni (dall’intermezzo della Cavalleria Rusticana) e il Mantra del Buddha “Om muni muni maha muni Shakyamuni soha” su base dell’opera Serse di Händel.

Seguiranno la dissoluzione del mandala e la preghiera collettiva per la pace, momento conclusivo della manifestazione. Alle ore 13 è previsto un rinfresco per i partecipanti.

"Chiuderemo il Vesak con una preghiera corale di buon auspicio, perché anche i cuori più chiusi possano aprirsi alla pace e alla benevolenza", conclude la rev. Viviani.

comunicato stampa

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