Anche Torino si prepara a scendere (di nuovo) in piazza. Sul tavolo, come ormai accade da mesi a questa parte, la trattativa ormai arenata a livello nazionale sul rinnovo del Contratto del settore metalmeccanico. Un confronto che ha visto la rottura tra le parti ormai mesi fa e che non accenna a tornare d'attualità. In Piemonte la manifestazione regionale si terrà appunto nel capoluogo con concentramento fissato alle 9,30 in piazza XVIII Dicembre e corteo fino in piazza Castello, dove dopo gli interventi di delegati e delegate di ogni provincia della regione si terrà il comizio conclusivo di Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom a nome di Fim, Fiom e Uilm.
"Con queste ulteriori 8 ore siamo già a 40 ore di sciopero per conquistare il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale - dice Ferdinando Uliano, segretario generale di Fim Cisl -. Federmeccanica-Assistal continuano a tenere in ostaggio 1 milione e mezzo di metalmeccanici irresponsabilmente dimostrando di non voler riaprire la trattativa per rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro, nonostante sia passato ormai quasi un anno dalla scadenza. Questo vale anche per la trattativa per il rinnovo del CCNL delle piccole e medie aziende associate ad Unionmeccanica-Confapi interrotta e mai più ripresa dal 17 marzo scorso".
E aggiunge, facendo riferimento proprio alla firma avvenuta nei giorni scorsi a Torino: "Anche le scuse sulla crisi dell’industria non reggono. Lo scorso 6 giugno 2025 nonostante la pesante crisi che sta attraversando il settore dell’automotive con Stellantis, Ferrari, Cnhi e Iveco abbiamo sottoscritto per il biennio un accordo con incrementi salariali del 6,6% pari a 140 euro mensili e con un una-tantum di 480 euro. Abbiamo definito le quantità economiche e abbiamo raggiunto un incremento salariale sui minimi superiore all’inflazione".
"Il rifiuto che continua a ribadire Federmeccanica di riprendere la trattativa senza pregiudiziali è un atto irresponsabile e offensivo verso le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici - conclude Uliano -. E’ assurda e inaccettabile la pregiudiziale assunta dal fronte imprenditoriale di non quantificare gli aumenti salariali nel prossimo contratto".
E Rocco Palombella, segretario nazionale della Uilm (proprio oggi a Torino per la tappa della carovana Uil contro il lavoro precario), commenta: "Domani è una giornata importante non contro qualcuno, ma per convincere l'imprenditoria italiana che le difficoltà si superano insieme con i lavoratori e il sindacato. Speriamo di chiudere una fase di conflitto con 40 ore di sciopero che hanno portato una perdita produttiva per le imprese, ma anche un danno economico di oltre 700 euro per i lavoratori". "Speriamo che domani ci sia un giro di boa, che il nuovo consiglio direttivo di Federmeccanica e l'elezione del nuovo presidente aprano una strada nuova, diversa. Auspichiamo una svolta per una trattativa inchiodata che non fa passi avanti perché bloccata su stereotipi sbagliati".
A sparigliare le carte è Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal. "Dopo oltre 40 ore di sciopero, i risultati sono zero: serve cambiare passo. Non è stato ottenuto alcun risultato concreto. Le posizioni di Federmeccanica e Assistal restano immobili, e la trattativa non ha subito alcuna accelerazione. Senza una strategia condivisa e senza una reale pressione sulle controparti, non si spostano gli equilibri del confronto. Anzi, si rischia di svuotare il valore stesso dello strumento dello sciopero, riducendolo a un gesto simbolico e inefficace. I lavoratori meritano di più". E rincara: "Diciamolo con chiarezza: il contratto nazionale Federmeccanica-Assistal di Fim, Fiom e Uilm non è più in grado di tutelare il potere d'acquisto dei lavoratori e delle loro famiglie. Serve un cambio di paradigma nella contrattazione nel nostro paese, superando CCNL monstre che tengono insieme mondi totalmente diversi. Occorre mettere in piedi al posto dei vecchi CCNL che non funzionano più, nuovi Contratti Nazionali maggiormente vicini ai luoghi di lavoro che diano più spazio alla contrattazione di secondo livello".
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