Una data che segna una svolta nella storia del tifo juventino: nasce ufficialmente lo Juventus Official Fan Club Sordi “Bianconeri”, il primo JOFC riconosciuto e affiliato alla Juventus, interamente dedicato ai tifosi con disabilità uditiva.
Un’iniziativa innovativa che unisce passione, inclusione e accessibilità, creando un punto d’incontro accogliente per tifosi sordi e udenti, uniti dallo stesso amore per la maglia bianconera e per le sue leggende, come Alessandro Del Piero.
Un presidente simbolo del tifo inclusivo. A guidare il nuovo club è Agostino Chirico, storico volto del tifo sordo juventino, da anni impegnato nella promozione dello sport come strumento di coesione sociale. Eletto presidente, Chirico ha espresso profonda soddisfazione per il traguardo raggiunto
“Il JOFC Sordi Bianconeri vuole essere molto più di un semplice gruppo di tifosi. È un messaggio forte: la Juventus è di tutti. Vogliamo viverla insieme, senza barriere, ogni giorno.”
Il club si propone come punto di riferimento nazionale per tutti i tifosi juventini sordi, offrendo loro la possibilità di partecipare pienamente alla vita del club, senza ostacoli.
Un calendario ricco di iniziative.
Lo JOFC è già operativo e pronto a partire con un fitto programma di attività. Tra le prime iniziative:
• Prima trasferta ufficiale
• Apertura iscrizioni per i nuovi soci
• Incontri con ex calciatori
• Contenuti accessibili
• Eventi sociali
• Collaborazioni con altri JOFC, sia in Italia che all’estero.
Tutte le attività saranno pensate per garantire inclusione, partecipazione e condivisione, favorendo un tifo consapevole, senza discriminazioni.
Una squadra coesa al servizio dell’inclusione.
Accanto al presidente, un team motivato e competente lavora per lo sviluppo del club:
• Antonella Pierfederici, referente ufficiale JOFC
• Giovachino Scalzo, vicepresidente
• I consiglieri: Gianpaolo Tassoni, Giuseppe Iozzo e Domenica Raucci, quest’ultima al suo primo incarico ufficiale nel mondo bianconero.
Una casa senza barriere. Lo JOFC Sordi “Bianconeri” rappresenta un passo concreto verso un calcio più aperto, accessibile e umano. Un esempio di sport che accoglie, unisce e dà voce anche a chi voce non ha.
“Questo club è la prova che l’inclusione non è solo uno slogan, ma una realtà possibile anche nel mondo del calcio”, conclude Chirico.