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Scuola e formazione | 11 agosto 2025, 08:21

Il ‘ragioniere’ che non ha perso il filo con gli adolescenti: va in pensione il preside Chiabrando

Ha diretto il Buniva di Pinerolo per dodici anni ma le sue prime esperienze in cattedra risalgono alla fine degli anni Ottanta e all’inizio dei Novanta, quando era professore di diritto ed economia politica

Danilo Chiabrando con la busta delle prove della sua ultima maturità: la trentacinquesima

Danilo Chiabrando con la busta delle prove della sua ultima maturità: la trentacinquesima

Ha diretto per dodici anni l’Istituto superiore Buniva dove iniziò la sua carriera nel 1989, come insegnante di diritto ed economia politica. Dal 1° settembre Danilo Chiabrando è in pensione. “Ogni generazione ha le sue caratteristiche ma l’adolescenza è sempre l’adolescenza” sostiene, dopo aver accompagnato alla maturità generazioni di ragazzi pinerolesi e carmagnolesi. Villafranchese, Chiabrando si laureò all’Università di Torino e si diplomò all’Istituto tecnico commerciale Denina di Saluzzo.

Da Carmagnola a Pinerolo

Il primo incarico di ruolo come professore per Chiabrando fu all’Istituto Superiore Baldessano-Roccati di Carmagnola, dove insegnò per vent’anni: dal 1992 al 2012, quando passò il concorso per presidi. “Poi per un anno diressi la scuola media Brignone di Pinerolo e, nel 2013, passai al Buniva – racconta –. Diventare preside dell’istituto in cui avevo iniziato a insegnare è stata una delle maggiori soddisfazioni della mia vita professionale”. Contemporaneamente gli furono assegnate alcune reggenze: per quattro anni all’Istituto comprensivo De Amicis di Luserna San Giovanni, per un anno all’Istituto comprensivo Caffaro di Bricherasio e all’Istituto superiore Majorana di Torino.

I presidi di fronte ai giganti

Chiabrando è stato testimone del ‘gigantismo’ delle scuole superiori: “Quando iniziai al Roccati c’erano appena quattro sezioni, ora è un istituto da migliaia di studenti. Dal punto di vista dell’ottimizzazione dei costi tali dimensioni sono efficienti ma può diventare pericoloso pensare che un dirigente, da solo, debba gestire questi numeri” sottolinea.

Anche il Buniva ha seguito un percorso simile: inizialmente solo istituto tecnico per ragionieri e geometri, è diventato poi anche Liceo artistico e, con la dirigenza di Chiabrando, è stato aggiunto il percorso di studi informatici. “Al Buniva abbiamo raggiunto circa 1.400 studenti, circa 200 insegnanti e una cinquantina tra personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Quale azienda da centinaia di dipendenti può funzionare bene gestita da un solo capo? - domanda -. Con queste dimensioni c’è bisogno di un middle management, cioè una figura dirigenziale in grado di affiancare noi presidi”.

Un filo per avvicinarsi agli adolescenti

A causa della crescita delle dimensioni degli istituti, inoltre, i presidi hanno meno occasioni per occuparsi degli studenti: “Una volta era possibile conoscerli praticamente tutti. Oggi entri in contatto appena con qualcuno di loro, solitamente in quinta; ormai la nostra attività didattica è rivolta solo agli insegnanti” precisa. C’è una cosa che Chiabrando ha sempre ripetuto proprio ai professori: “Ogni generazione ha le sue caratteristiche, ad esempio questa è nata con i telefonini in mano... Ma l’adolescenza è sempre l’adolescenza: cioè un coacervo di emozioni e contraddizioni nei ragazzi che stanno crescendo”. Il suo suggerimento è lo stesso: “Consiglio ai professori di evitare lo scontro diretto, ma di girare attorno ai casi più complicati in modo da individuare quel ‘filo’ che può avvicinarti all’adolescente per aiutarlo ad aprirsi verso il mondo dell’istruzione. Solo così, sul piano educativo, si ottengono risultati”.

Un consiglio analogo, da preside e padre, Chiabrando l’ha ripetuto anche ai genitori: “Spesso li consigliavo di ‘lasciare andare’ i propri figli, senza diventare invasivi ma al tempo stesso senza perderli di vista, e intervenire solo per correggere ogni tanto la rotta”.

Genitori: il deterioramento di un rapporto

Quello tra i genitori e la scuola è un rapporto che ha visto deteriorarsi: “Non voglio generalizzare, tuttavia mi è capitato più volte di constatare un’invasione impropria da parte dei genitori nelle decisioni degli insegnanti. Sembra essersi diffusa l’idea che iniziare un percorso scolastico sia come andare al supermercato. La formazione degli studenti però non è un prodotto ma una relazione di crescita che avviene solo se tutti gli adulti collaborano”.

L’introduzione del registro elettronico, partita con l’anno scolastico 2012-2013, secondo Chiabrando ha acuito questo fenomeno: “Credo sia uno strumento da abolire perché rappresenta un ‘Grande Fratello’ dei genitori che esercitano un controllo dannoso sui figli – argomenta –. Capita infatti che appena uno studente prenda un brutto voto in una materia, prima ancora che abbia avuto tempo di tornare a casa e parlarne in famiglia, i genitori chiamino la scuola per lamentarsi”. Questo atteggiamento non si può considerare, secondo lui, come un desiderio dei genitori di essere coinvolti nella vita scolastica: “La loro partecipazione agli organi collegiali è in crisi: alle ultime elezioni del Consiglio d’Istituto del Buniva su 2.800 potenziali genitori elettori si sono presentati solo sette”, rivela.

La pensione non è il momento del ‘tempo perduto’

Come pensionato Chiabrando non lascerà completamente il mondo della formazione: “Voglio continuare ad occuparmene ma non con le responsabilità che mi sono preso in questi anni”. Il mondo della scuola ha ancora sfide da affrontare: “Ho iniziato a lavorare in anni in cui si cominciava a parlare di autonomia scolastica ma poi questo concetto ha perso autenticità perché le risorse a disposizione degli Istituti sono sempre di meno e le disposizioni ministeriali invasive”. Come tanti addetti ai lavori, inoltre, ha sofferto della mancanza di una riforma organica: “L’ultima è quella di Gentile che risale a cento anni fa. Abbiamo bisogno di una rimodulazione dei programmi che punti fornire ai ragazzi gli strumenti per ragionare e risolvere così i problemi che sono in continua evoluzione”.

La pensione sarà anche occasione per dedicarsi alle passioni che non ha mai rinunciato a coltivare parallelamente alla vita professionale: il calcio e la politica. Chiabrando è stato infatti consigliere comunale a Moretta e si è candidato, nel 2016, alle elezioni comunali di Pinerolo nella lista Pd che sosteneva la candidatura di Luca Barbero: “Se rinunci alle passioni per il lavoro, infatti, rimarrai sempre alla ricerca del tempo perduto” conclude.

Elisa Rollino

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