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Attualità | 22 agosto 2025, 08:16

Dei Qr code sulle lapidi dei partigiani in Val Pellice per non lasciare un nome senza storia

Sono 35 quelli già posizionati, ma il progetto si sta estendendo ad aree limitrofe

La posa di un Qr code

La posa di un Qr code

Ogni lapide individuata in Val Pellice ha ora la possibilità di riprendere vita attraverso la storia che racconta. Basta inquadrare un Qr code per immergersi nelle vicende accadute, che così non verranno dimenticate con la scomparsa degli ultimi testimoni diretti.

“L’idea non è nostra. Già due anni fa altre sezioni avevano iniziato quest’opera e l’anno scorso l’Anpi nazionale ha lanciato il progetto Memo, chiedendo di indicare i monumenti, le lapidi, i percorsi per poter avere un enorme database”, spiega Monica Barotto, presidente della sezione Anpi Torre Pellice dall’inizio del 2025.

Allacciandosi a questi progetti, si è partiti con l’iniziativa. È stato il volontario Sergio Catania a curare l’attività lavorando in stretta collaborazione con i Comuni coinvolti.

“Il principale scopo dell’intervento è riuscire a mantenere viva questa memoria. Ne abbiamo parlato anche tanto con Sergio ed effettivamente una volta le storie erano conosciute, si sapeva cosa era successo lì e chi erano quelle persone che erano state uccise e avevano perso la vita nella Resistenza. Ora un po’ meno perché si vanno a perdere i testimoni diretti”, commenta Barotto.

Tutti i Qr code sulle lapidi della Val Pellice sono già stati posizionati e sono 35. Inquadrandoli si viene rimandati alla storia di un partigiano con le loro foto o di uno specifico evento. Per la battaglia di Pontevecchio, ad esempio, ce n’è uno unico per tutte le vittime. Le schede dei 46 partigiani possono essere ritrovate anche sul sito dell’Anpi Val Pellice. I testi sono stati preparati da Sergio Catania, con le indicazioni di Giulio Giordano, ex presidente Anpi Torre Pellice che ha partecipato alla Resistenza, per quanto riguarda i luoghi.

“Come primo Qr code è stato messo un prototipo lo scorso anno durante la manifestazione del Bagnòou a settembre. Era un foglietto, non ancora una vera e propria placca, ed è stata posata alla lapide di Lombardini. Da lì, entro il 25 aprile abbiamo fatto lo sforzo di metterle sulla maggior parte delle lapidi e alcune sono state posizionate, insieme alla popolazione, durante la passeggiata per le strade di Torre Pellice per portare un fiore rosso a tutti i partigiani e le staffette caduti.” Il lavoro è stato concluso nel mese di maggio.

“Al momento noi ci siamo occupati principalmente della Val Pellice, coinvolgendo Torre Pellice, Luserna, Angrogna e Villar, ma includeremo anche Campiglione e Bibiana: le Amministrazioni sono già state contattate e abbiamo ricevuto la conferma, ma dobbiamo ancora preparare i materiali” conclude.

Sabina Comba

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