"Torino Città del Lavoro", ma è polemica sull'automotive. A marzo il Consiglio Comunale aveva approvato una mozione, presentata dal consigliere Pd e presidente della commissione lavoro Pierino Crema, per rendere la città più competitiva nel suo sistema industriale. Il documento chiedeva alla Giunta una serie di azioni tra cui la costituzione del "Patto per il lavoro", un tavolo di confronto permanente per affrontare le tematiche legate al lavoro, agevolare investimenti, aiutare le riconversioni e intervenire sulle situazioni di crisi.
La mozione aveva visto un largo sostegno: oltre alla maggioranza avevano votato a favore anche i gruppi di Torino Bellissima, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Come riportato dalla vicesindaca con delega al lavoro Michela Favaro, la Giunta per raggiungere gli obiettivi della mozione ha aumentato da uno a otto i "Poli dell'Occupabilità", dotando ogni circoscrizione di uno sportello del lavoro; ha messo a disposizione 2 milioni e mezzo di euro per il sostegno all'innovazione legata all’efficientamento energetico e alla riduzione di emissioni Co² da parte delle imprese; formato quasi 3mila studenti degli istituti superiori sulla sicurezza sul lavoro e avviato un servizio dedicato all’incontro tra domanda e offerta di lavoro per persone destinatarie di misure penali alternative alla detenzione. Sono in fase di avvio i tavoli di confronto con gli stakeholder, per costruire insieme le azioni successive.
Ma il Piano non convince le opposizioni. "Vedo tanti tavoli, stakeholder che dicono le stesse cose da mesi - ha risposto il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Russi - Sappiamo già i problemi che affliggono Torino ma vedo solo una cornice retorica senza soluzioni complete. La città qualcosa può fare dal punto di vista del welfare. Torino può e deve avere un ruolo".
Il consigliere di Fratelli d'Italia Ferrante De Benedictis, invece, torna sulle parole del sindaco Lo Russo sul settore auto, che ieri sera dal palco della Festa del PD aveva criticato il Governo per l'attesa agli incentivi per le auto elettriche. "Sono molto critico sulle parole del sindaco - ha commentato - che ha criticato il Governo Meloni, non capendo la questione automotive. O non ha letto i numeri o non li sa leggere. L'immatricolazione in Italia è stabile, è la produzione a essere crollata. Mettere un incentivo per l'acquisto non mette un freno alla crisi, è la produzione a dover essere incentivata. Abbiamo sbagliato in questi anni a concentrarci solo sull'elettrico: scelta ideologica che abbiamo pagato senza lasciare alle aziende il tempo di convertirsi".
Il gruppo PD ha risposto che sarebbe lo stesso Governo Meloni a dover risolvere la crisi del settore, supportando adeguatamente l'automotive, fuori dalle possibilità di un Comune. "Invitiamo qui il Ministro Urso", ha suggerito la consigliera Ludovica Cioria.