Il ginecologo Silvio Viale ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, nell'ambito del processo al Tribunale di Torino per il reato di violenza sessuale. L'accusa nel dettaglio è di aver apostrofato volgarmente alcune giovani pazienti tra i 20 ed i 25 anni durante le visite, oltre ad averle sottoposte a pratiche umilianti.
"Via più rapida per dimostrare insussistenza dei reati"
La decisione del rito abbreviato, spiega il capogruppo comunale dei Radicali in una nota in occasione dell'udienza preliminare prevista questa mattina, è "dettata unicamente dal fatto che si tratta della via più breve, e con tempi più rapidi, per avere una sentenza che dimostri l'insussistenza dei reati addebitati".
"Così come è accaduto fin dall'inizio di questa vicenda, - aggiunge Viale, insieme al suo avvocato Cosimo Palumbo -da parte nostra non verranno rilasciate dichiarazioni o informazioni su quanto accadrà in camera di consiglio onde evitare che il corretto iter processuale davanti a un giudice terzo possa essere oggetto di un anticipato processo mediatico".
Come anticipato a metà luglio, la Procura di Torino ha archiviato sei ipotesi di reato. Rispetto al quadro iniziale le imputazioni sono scese quindi da nove a quattro.














