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Politica | 15 settembre 2025, 20:24

Comunali 2027, Appendino gela Lo Russo: "Ok dialogo con Pd, ma il candidato non può essere lui"

Sul palco della Festa dell'Unità l'ex sindaca non usa parole tenere nei confronti del suo successore. Lo Russo replica: "Non pensavo che i veti personali fossero una categoria politica"

Comunali 2027, Appendino gela Lo Russo alla Festa dell'Unità

Comunali 2027, Appendino gela Lo Russo alla Festa dell'Unità

Centrosinistra e M5S si possono sedere ad un tavolo per parlare delle Comunali 2027 di Torino, ma il candidato sindaco non può essere Stefano Lo Russo. Parola della vicepresidente pentastellata Chiara Appendino, che ha scelto il palco della Festa dell'Unità - forse il "contesto più difficile" - per la "doccia gelata" sul suo successore.

Dialogo con Pd

"Per me bisogna essere - ha detto Appendino - testardamente coerenti: questo significa avere il coraggio di provare a sedersi ad un tavolo e costruire un progetto alternativo, consapevoli di divergenze e differenze. Torino per me oggi è possibile costruire un percorso insieme, non è facile perché le differenze tra noi sono ancora radicate ma un dialogo può partire".

"Unico obiettivo non può essere battere destra"

Per l'ex sindaca di Torino però l'obiettivo di una possibile alleanza giallorossa non può essere solo "battere le destre". "Qui - ha aggiunto - è fin troppo facile. Qui dobbiamo parlare con l'esercito di invisibili che non vota, con chi deve rinunciare alla carne perché non c'è la fa, con chi è difficoltà". E su chi deve essere il possibile candidato di questa alleanza Appendino, come dice il suo nome, è stata chiara.

"Serve discontinuità con Lo Russo"

"Non è - ha detto, raccogliendo qualche fischio dalla platea - una questione personale: non posso essere io e serve discontinuità con un sistema che il sindaco Lo Russo rappresenta, al di là del giudizio che si possa avere sul suo operato". 

"Io credo - ha aggiunto - che i torinesi cerchino speranza e questa speranza può essere costruita solo con progetto nuovo e una persona che crea senso di appartenenza: noi dobbiamo costruire un'alternativa per chi non si sente rappresentato e non è andato a votare". "Il solco sta nella discontinuità: non posso essere io la protagonista di questo percorso come non può esserlo l’attuale sindaco" ha concluso Appendino. 

Giorgis prova a ricucire

A provare a ricucire lo strappo il senatore del Pd Andrea Giorgis che, accanto a lei sul palco ha detto: "Prendiamo la prima parte del discorso: bisogna presentarsi, e vincere le elezioni, per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Mai costruire alleanze solo per conquistare il Governo". "Come accaduto in Toscana, ad inizio dibattito sgombriamo dal tavolo la questione del nome, anche se si deve riconoscere la qualità di questa amministrazione. Io sono testardamente speranzoso" ha concluso.

Bonaccini difende Lo Russo

A difendere in modo netto l'operato di Lo Russo, e quindi la sua ricandidatura, il presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini: "Lo Russo è stato nominato coordinatore di tutti i sindaci del PD, quindi vuol dire che il gruppo dirigente stima questo sindaco".

E sulla richiesta di discontinuità da parte di Appendino, Bonaccini ha aggiunto: "Per la verità, i torinesi hanno chiesto discontinuità dalla sua amministrazione. Mi colpisce sia stato detto da Chiara, che vede l'impegno che stiamo mettendo tutti quanti per provare a costruire nelle città, nelle regioni - e io mi auguro tra due anni nel Paese - un'alleanza che sia la più larga ed unita possibile".

Lo Russo: "Non pensavo veti personali fossero categoria politica"

Ed in serata alla Festa dell'Unità è arrivato anche il sindaco Stefano Lo Russo, che ha così replicato ad Appendino: "Io pensavo fossero temi politici. I veti personali non sono una categoria della politica, quindi credo che noi continueremo a lavorare per cercare di portare avanti il progetto per Torino, con Torino, di Torino che abbiamo in mente e diventa difficile replicare a chi mette veti personali”.

Cinzia Gatti

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