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Cronaca | 06 ottobre 2025, 12:08

Ritrovate cinque lettere di Re Carlo Alberto rubate da tempo: sono state restituite all'Archivio di Stato

Quattro di queste sono state individuate all'interno di una biblioteca antiquaria grazie anche alla collaborazione del commerciante che le ha riconosciute. Due persone indagate sono state archiviate per prescrizione dei fatti

Le lettere del Re Carlo Alberto restituire all'Archivio di Stato

Le lettere del Re Carlo Alberto restituire all'Archivio di Stato

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha restituito questa mattina all’Archivio Storico della Città di Torino cinque lettere autografe del Re Carlo Alberto. Le lettere erano state rubate tempo fa e se ne erano perse le tracce. Ma dalle indagini e i controlli del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino e in sinergia con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, era emerso come quattro di queste lettere fossero custodite presso una nota Libreria Antiquaria torinese. 

La collaborazione del commerciante, che aveva ricevuto le lettere da un privato cittadino per valutarne l’acquisto si è rivelata importante. Infatti si era subito accorto che quelle lettere risultavano di interesse culturale sia per gli argomenti trattati ma, soprattutto, per mittente e destinatario. Si trattava infatti di missive inviate da Re Carlo Alberto nel periodo 1835 –1836 al Marchese Emanuele Pes di Villamarina, all’epoca dei fatti Primo Segretario di Stato di guerra e marina e Primo segretario di Stato per gli affari di
Sardegna.

L’attività investigativa, che aveva portato immediatamente al sequestro delle lettere ed alla perquisizione e rinvenimento di un’ulteriore già immessa sul mercato, si è a quel punto svolta lungo due direttrici. Da una parte la Soprintendenza Archivistica e l’Archivio storico della città di Torino hanno evidenziato, pur senza poter chiarire il momento della sparizione, che le lettere provenivano effettivamente da quell’archivio dove è conservato un importante Fondo con le carte della famiglia Pes di Villamarina. In un caso
l’ignoto ladro aveva sostituito la lettera originale con una sua fotocopia. Dall’altra le indagini del Nucleo TPC di Torino, che già avevano rinvenuto la quinta lettera nell’abitazione del privato cittadino, si sono mosse nel ricostruire la catena di possesso sin dove possibile.

Il procedimento penale, che vedeva due indagati, è terminato con l’archiviazione per prescrizione e pertanto è stata disposta la restituzione delle lettere all’Archivio
Storico di Torino, legittimo proprietario. L’Archivio Storico della Città di Torino è uno degli archivi comunali più importanti d’Italia e d’Europa con i suoi ventimila
metri lineari di carte che coprono quasi mille anni di storia. Conserva numerosissime testimonianze e memorie che ne tracciano le vicende da comune medievale a capoluogo del ducato e in seguito da capitale politica dell’Italia unita a metropoli industriale e culturale. Numerosi i fondi di illustri famiglie torinesi tra cui quella Pes di Villamarina.

Le cinque missive restituite sono tutte di argomento politico vario, perlopiù a carattere militare, riguardando nomine, movimenti di truppe, le misure da intraprendere per una epidemia di colera. Si parla anche, è il 4 luglio 1835, dell’intenzione del Re (che la preannuncia al suo Ministro) di nominare Comandante del Corpo dei Carabinieri Reali Michele Taffini d’Acceglio a seguito del decesso, avvenuto due giorni prima, del Comandante precedente. Michele Taffini d’Acceglio, nominato Maggior Generale, assumerà poi il comando il successivo 16 luglio.

Le lettere rinvenute sono state restituite in una sobria cerimonia che si è tenuta presso l’Archivio alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia e del Soprintendente Archivistico e Bibliografico per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Deneb Teresa Cesana.

redazione

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