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Ultim'ora | 08 ottobre 2025, 11:48

Il 50% dei malati di cancro allo stomaco è malnutrito, web serie insegna dieta corretta

Il 50% dei malati di cancro allo stomaco è malnutrito, web serie insegna dieta corretta

(Adnkronos) - Il 50% dei pazienti colpiti da tumore dello stomaco è malnutrito, condizione che determina gravi conseguenze, come ridotta tolleranza alle terapie, peggiore sopravvivenza, minore qualità di vita, ospedalizzazioni prolungate e maggiori costi sanitari. Ciononostante, nella pratica clinica la malnutrizione è ancora sottostimata e sottodiagnosticata e numerosi pazienti in Italia ricevono un supporto nutrizionale solo nelle fasi avanzate di malattia, con importanti differenze territoriali. Per informare i pazienti sull'importanza di una dieta corretta, l'associazione 'Vivere senza stomaco, si può Odv' promuove 'OncoCook', web serie che mette insieme gusto, scienza e testimonianza, offrendo consigli pratici e suggerimenti alimentari che possono fare la differenza nella qualità della vita durante il percorso di cura. Quattro puntate in cui si parla di alimentazione in modo semplice, ma scientificamente fondato, grazie alla collaborazione tra esperti di nutrizione oncologica, chef, pazienti e caregiver, che hanno deciso di condividere la loro esperienza. Il progetto, realizzato con il contributo non condizionante di Astellas, è stato presentato oggi in una conferenza stampa a Milano.  

"La web serie è focalizzata sull'importanza dell'alimentazione nella vita di un paziente che ha subito un intervento chirurgico allo stomaco per il trattamento di un tumore - afferma Claudia Santangelo, presidente di Vivere senza stomaco, si può Odv - Sono 4 cene che si svolgono in un ambiente intimo e familiare, in un appartamento, dove le persone, tra cui esperti, pazienti e caregiver, si siedono a tavola per discutere temi cruciali per la salute e il benessere post-operatorio. Oltre all'aspetto clinico, è fondamentale accompagnare il paziente in un percorso di riadattamento sensoriale e gustativo. Riscoprire il piacere del cibo, attraverso scelte alimentari personalizzate e modalità di assunzione adeguate, significa restituire valore all'esperienza alimentare e ridurre il rischio che il pasto venga percepito solo come un atto faticoso o privo di gratificazione. Non meno rilevante è la dimensione relazionale: la tavola rappresenta un momento di condivisione e di normalità sociale. Recuperare la convivialità, pur con le necessarie attenzioni dietetiche, contribuisce al benessere psicologico, rafforza le reti di supporto familiare e migliora la qualità della vita. I menù presentati intendono offrire ai pazienti e ai commensali la possibilità di sedersi a tavola potendo mangiare gli stessi cibi. Questo rappresenta un importante obiettivo".  

La web serie OncoCook è disponibile sul sito e sul canale YouTube dell'associazione. Il padrone di casa è Marco Bianchi, presentatore e divulgatore scientifico. In ogni puntata è presente lo chef Cesare Battisti, noto per la sua cucina innovativa e salutare. Lo chef Battisti si è anche occupato, insieme ai nutrizionisti dell'associazione, della realizzazione delle 16 ricette (4 in ogni puntata) gustate durate la web serie, che possono essere scaricate dal sito dell'associazione.  

Nel 2024 - riporta una nota - in Italia sono stati stimati circa 14.100 nuovi casi di tumore dello stomaco, meno del 20% è individuato in fase iniziale. Con la conseguenza che la sopravvivenza a 5 anni è pari soltanto al 32%. "Fra tutte le patologie oncologiche il carcinoma gastrico è il secondo, dopo quello del pancreas, per prevalenza di malnutrizione - spiega Nicola Silvestris, segretario nazionale Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) - Si stima che circa il 10-20% dei pazienti oncologici possa morire per le conseguenze della malnutrizione. Si tratta di una comorbidità frequente, che incide negativamente sull'efficacia delle terapie, sulla durata delle degenze ospedaliere, sui tassi di complicanze postoperatorie, di riospedalizzazione e, di conseguenza, sui costi sanitari, sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita. Le linee guida Aiom su 'Il supporto nutrizionale nel paziente in terapia attiva' offrono importanti indicazioni sul ruolo cruciale della nutrizione nell'intero percorso di cura e hanno l'obiettivo di migliorare i risultati clinici, la qualità della vita dei pazienti e l'efficienza del sistema sanitario attraverso l'implementazione di cure nutrizionali personalizzate e tempestive".  

"Oggi la valutazione della composizione corporea non viene effettuata in modo sistematico in tutti i pazienti oncologici - sottolinea Silvestris - in parte a causa della carenza di strumenti adeguati e di personale specializzato dedicato. Nelle linee guida Aiom viene specificato che lo screening del rischio nutrizionale dovrebbe essere eseguito al momento della diagnosi, ripetuto sistematicamente ad ogni visita ambulatoriale ed entro 48 ore dal ricovero in ospedale. I pazienti a rischio nutrizionale dovrebbero poi essere indirizzati a una valutazione nutrizionale completa, che includa la valutazione della composizione corporea, e al supporto da parte di un servizio di nutrizione clinica o di personale medico con esperienza nel settore. OncoCook rappresenta uno strumento molto utile per sensibilizzare clinici e pazienti sul ruolo della dieta". 

I 4 argomenti trattati nelle puntate della web serie sono: alimentazione e prevenzione, alimentazione e risposta alle terapie, psicologia e comunicazione, microbioma. "Il supporto nutrizionale e le modificazioni dietetiche aiutano a mantenere o recuperare lo stato nutrizionale attraverso l'incremento o la conservazione dell'apporto calorico e proteico - evidenzia Francesca Pasqui, nutrizionista e docente di Scienze tecniche dietetiche applicate all'università di Bologna - Molti pazienti arrivano alla diagnosi dopo un lungo periodo di sintomi addominali e di ridotta alimentazione che comporta perdita di peso a volte importante e malnutrizione, che può compromettere il successo delle terapie. L'intervento chirurgico può determinare un'ulteriore diminuzione del peso, che va ad aggiungersi a quella accumulata prima dell'operazione. Anche il calo ponderale prima dell'inizio della chemioterapia si associa a una peggiore tolleranza e a un aumento degli effetti collaterali, tali da comportare in alcuni casi la necessità di ridurre o sospendere le cure".  

"Dopo un intervento di gastrectomia, i bisogni nutrizionali e psicologici del paziente cambiano profondamente - continua Pasqui - Il mangiare potrebbe creare difficoltà fisiche e psicologiche tanto da arrivare a ridurre le quantità di alimenti da assumere, senza considerare le conseguenze correlate alla malnutrizione. Diventa pertanto indispensabile per il paziente essere seguito da un team multidisciplinare, che lavora insieme per il benessere del paziente. Importanti complicanze a lungo termine possono essere rappresentate da anemia a causa della carenza di ferro, da mancanza di vitamina B12, osteoporosi per il malassorbimento di vitamina D e calcio e proliferazioni batteriche a livello intestinale. L'alimentazione diventa una componente centrale del percorso riabilitativo: seguire un regime dietetico corretto e personalizzato consente di ottimizzare la risposta alle terapie, prevenire complicanze metaboliche e garantire un adeguato apporto energetico e proteico, indispensabile per il recupero funzionale". 

"E' un grande onore poter contribuire, attraverso il mio lavoro, a questo importante progetto - dichiara lo chef Battisti - La dieta svolge un ruolo fondamentale sia per la prevenzione oncologica che per sostenere i pazienti nel percorso di cura. L'obiettivo di OncoCook è fornire alle persone colpite dal tumore dello stomaco semplici consigli per scegliere gli alimenti giusti, senza rinunciare al gusto". 

Oltre a OncoCook, Vivere senza stomaco, si può Odv ha realizzato un libro con le storie di 20 pazienti con tumore dello stomaco, caregiver e medici, scaricabile dal sito dell'associazione ('La vita oltre la malattia. Storie di coraggio, speranza e resilienza dopo un tumore allo stomaco', Casa editrice OXYS Publishing). "Si tratta di un'esperienza di medicina narrativa, che può aiutare nel percorso di cura - conclude Santangelo - Questi progetti rappresentano un passo fondamentale per la nostra associazione, da sempre impegnata a migliorare la qualità di vita dei pazienti e dei caregiver. Rientra in quest'ottica l'appello che da tempo rivolgiamo alle istituzioni, di inserire gli alimenti a fini medici speciali nei Lea, cioè nell'elenco delle cure garantite a tutti i cittadini. Sono strumenti indispensabili per assicurare un apporto nutrizionale adeguato a chi non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno calorico con la dieta tradizionale. Ciononostante, l'accesso agli alimenti a fini medici speciali è ancora limitato con gravi disparità territoriali e, spesso, grava economicamente sui pazienti". 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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