Il letto del fiume Stura è diventato un’arena di rifiuti a cielo aperto. Lì dove dovrebbe correre l'acqua è un affluire continuo di immondizia e inciviltà. Durante un’azione di pulizia, i volontari del Plastic Free Onlus ne hanno recuperate quantità importanti: tra gli oggetti rinvenuti, una porta di ferro arrugginita, una gomma agricola quasi sepolta dalla sabbia, una bombola del gas corrosa, decine di bottiglie di birra, indumenti e materiali gettati con totale incuria. È stata trovata persino una tartaruga gonfiabile da spiaggia nascosta nella bassa corrente del fiume.
L'azione di 20 volontari
Venti volontari sono riusciti a rimuovere oltre due tonnellate di rifiuti in poche ore. Due tonnellate, dal letto di un fiume. Il messaggio lanciato è inequivocabile: il fiume sta gridando aiuto.
“Il letto fluviale non è una discarica - denunciano i referenti di Plastic Free Alessandro e Federico - serve un intervento immediato, strutturale e costante. Soprattutto di educazione e civilizzazione dei fruitori. Non possiamo più chiudere gli occhi”.
“È un peccato - aggiungono - tornare sempre negli stessi posti a pulire. Sarebbe bello trovarli puliti come li abbiamo lasciati.”
Lo Stura discarica naturale
Un intervento proattivo che pone l'attenzione sulla vasta portata del problema dell’abbandono dei rifiuti nei corsi d’acqua. E così, come denuncia l'associazione contro la plastica monouso, zone di forte degrado, come quella dello Stura, rischiano di trasformarsi in vere e proprie discariche naturali, con effetti devastanti per l’ambiente e la salute pubblica. Le immagini della porta arrugginita, della bombola e dei rifiuti abbandonati mostrano l’indifferenza e urlano all'urgenza di un impegno condiviso per il cambiamento.