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Attualità | 06 novembre 2025, 17:13

Piemonte alle prese con una nuova alluvione: ma è solo un'esercitazione dei Vigili del fuoco

Fino al 7 novembre i pompieri simulano uno scenario di massima allerta, causato da un persistente maltempo diffuso su tutta la Regione

Una immagine dell'esercitazione dei Vigili del fuoco

Una immagine dell'esercitazione dei Vigili del fuoco

Dal 4 al 7 novembre 2025 la Direzione Regionale vigili del fuoco del Piemonte sta partecipando ad una esercitazione nazionale diretta dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, il soccorso tecnico e l’antincendio boschivo, mediante il Centro Operativo Nazionale.

L’esercitazione in atto coinvolge tutti i Comandi dei vigili del fuoco della Regione e gli assetti di soccorso del territorio, in attuazione delle specifiche pianificazioni operative per la gestione e la mobilitazione delle colonne mobili regionali.

L’evento simulato è uno scenario alluvionale causato da un persistente maltempo diffuso su tutta la Regione, seguito costantemente mediante un rapporto diretto con ARPA Piemonte che, sin dall’inizio dell’evento partecipa attivamente alle simulazioni. Parimenti collaborano all’esercitazione i vigili del fuoco del Corpo Valdostano, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile Regionale insieme agli enti e alle amministrazioni competenti in ambito locale.

In particolare la Direzione Regionale VV.F per il Piemonte ha coordinato tutte le attività esercitative raccogliendo dai siti interessati le segnalazioni di maggiore criticità e dando avvio alle seguenti manovre addestrative di:

- soccorso fluviale con manovre di soccorso ad alcune persone in ambiti alluvionali svolto in località Lanzo, Ponte del Diavolo (TO), anche con la presenza del nucleo sommozzatori regionale, Cannobbio (VCO); Campiglia Cervo (BI); Casale Monferrato (AL), Valsesia (VC). In tale ultimo scenario saranno testate nei prossimi giorni anche le motopompe idrovore di svuotamento degli ambienti allagati;

- soccorsi a persona con manovre esercitative svolte in vari ambiti. Per citare la più importante, il recupero, all’interno della Mole Antonelliana (Torino), di una persona bloccata a circa 50 metri di altezza, veicolata mediante barella guidata su corda all’interno della struttura, ricorrendo alle tecniche SAF (di derivazione speleo-alpino-fluviale);

- soccorsi in scenari NBCR (nucleare, biologico, chimico e radiologico), a seguito di emergenze industriali nei dintorni di Torino, con simulazioni di fuoriuscita di sostanze chimiche e messa in sicurezza degli scenari approntati, con l’utilizzo di particolari DPI (dispositivi di protezione individuale) di intervento idonei per affrontare rischi specifici e speciali attrezzature di monitoraggio e bonifica;

- movimento terra per il ripristino della viabilità in zona Volpiano e Novara:

- ricognizione e caratterizzazione strategica dei siti maggiormente colpiti mediante l’invio di squadre in grado di integrare i dati complessivi di tutti i fattori emergenziali in atto per riproporli sulle specifiche piattaforme per l’elaborazione del triage delle aree critiche e per la delimitazione delle cosiddette “zone rosse” utilizzabili solo dai soccorritori e monitorate mediante le funzioni gestite con tecniche di tipografia applicata al soccorso; (TAS)

- attività di monitoraggio e ricognizione delle aree emergenziali mediante l’uso di droni, dotati di speciali sistemi di sensoristica per rilevazione dei segnali dei cellulari delle persone disperse, per la ricostruzione delle aree colpite e la trasmissione di video in diretta in collegamento con il Centro Operativo Nazionale, i Posti di Comando Avanzato e la Direzione Regionale. Tali modalità sono state applicate in tutti gli scenari complessi nelle varie province;

- attività di soccorso aereo con ricognizione delle aree colpite in località Borgo San Dalmazzo;

- attività di integrazione della rete di telecomunicazioni VF, con l’installazione di un ponte radio trasportabile e interconnessione con i canali nazionali per assicurare comunicazione diretta con il Centro Operativo Nazionale.

Per la gestione delle attività sono state fondamentali le sale operative provinciali e regionale con l’attivazione delle rispettive sale crisi che hanno controllato e diretto le operazioni e le comunicazioni ufficiali con tutti i soggetti preposti, coordinando l’impiego ogni giorno di circa 300 unità e l’integrazione di ulteriori squadre con vari assetti operativi raggiungendo oltre 600 persone (simulate) da convogliare nei campi base attivati sul territorio.

In particolare sono stati configurati cinque campi base per la logistica delle unità mobilitate, rispettivamente a Borgo San Dalmazzo (CN), Susa (TO), Novara, Vercelli e Verbania.

A Borgo San Dalmazzo la Direzione Regionale ha attivato il centro di coordinamento generale delle operazioni, cosiddetto CRA, Comando Regionale di Area Colpita, con il sistema di coordinamento e controllo delle attività svolte in ambito regionale. La struttura operativa si è avvalsa della capacità di un modulo di coordinamento su semirimorchio con sala integrata dei dispositivi di comunicazione e gestione dell’emergenza, nonché di un tendone con all’interno le postazioni funzionali all’operatività, alla logistica, alla pianificazione e alla amministrazione del sistema.

Le operazioni sono state coordinate dal Direttore Regionale del Piemonte Alessandro Paola unitamente al Dirigente Regionale per il soccorso pubblico Alessandro Gabrielli con la collaborazione dei Comandanti e dei Dirigenti presenti in Piemonte e con la collaborazione dei funzionari e del personale appositamente incaricato.

Al termine dell’esercitazione saranno condotti breafjng operativi per analizzare gli esiti operativi al fine di addivenire ad un continuo miglioramento del sistema di risposta, anche grazie alla presenza e al supporto di osservatori incaricati di verificare l’andamento esercitativo.

redazione

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