(Adnkronos) - Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne i cortei cittadini. Omaggio a Ornella Vanoni a Milano, blitz alla metropolitana a Torino. Entrambi i cortei sono partiti in serata e i manifestanti sfilano al buio perché "la notte ci piace e vogliamo uscire in pace".
A Milano il corteo cittadino organizzato da 'Non Una di Meno' è partito da porta Venezia e sfila per 4 chilometri fino a piazzale Lodi. "Sabotiamo guerre e patriarcato. Contro la violenza maschile sulle donne e di genere", è scritto sullo striscione esposto in testa al corteo. "Vogliamo educazione affettiva in tutte le scuole perché la cultura dello stupro si sconfigge con la cultura del consenso", ha detto al megafono una delle organizzatrici della manifestazione.
"Siamo più di 10mila", hanno fatto sapere le organizzatrici. Oltre 8mila i manifestanti, secondo le stime della Questura. Sfilano al buio, perché - spiegano in coro - “la notte ci piace e vogliamo uscire in pace. Ci piace pure il giorno, levatevi di torno”. Le note di ‘La voglia, la pazzia’ di Ornella Vanoni hanno accompagnato i primi passi del corteo. "Ciao Ornella insegna a tutte noi come essere donne libere", il messaggio delle attiviste, che hanno voluto omaggiare l’artista di cui si sono celebrati ieri i funerali a Milano, prima di leggere i nomi di tutte le vittime di femminicidio e transicidio avvenuti in Italia nell’ultimo anno.
“La violenza è strutturale e attraversa anche le aule di giustizia. Vogliono introdurre il consenso nel resto di violenza sessuale ma il consenso lo si impara a scuola nei corsi di educazione affettiva per cui il governo chiede il consenso alle famiglie”, ha detto una delle organizzatrici al megafono. “Hanno introdotto il reato di femminicidio, ma è un crimine di potete e culturale: i femminicidi non diminuiranno solo per il fatto che esiste il reato. Troppo costoso investire in formazione, il carcere allora è la risposta. Ma il carcere da solo non previene, non educa. Caro governo Meloni, grazie ma è troppo tardi quando interviene il diritto penale. La cultura della violenza si contrasta con la prevenzione, proprio attraverso l’educazione al consenso. Il governo ci tutela da morte ma non riconosce i nostri diritti da vive”, ha detto l’attivista di Non Una di Meno, prima che il corteo ripartisse, intonando “Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”.
Anche a Torino il corteo promosso da 'Non una di meno'. Partito da piazza Carlo Felice, partecipano oltre 2500 persone. Davanti alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, mentre stava sfilando lungo via Nizza, il corteo ha improvvisamente interrotto la marcia e alcune centinaia di manifestanti sono scesi lungo le scale della metropolitana bloccando le porte di un convoglio con lo striscione ‘Contro la violenza del patriarcato blocchiamo tutto’. Dopo alcuni minuti i manifestanti hanno ripreso a sfilate per le vie del capoluogo piemontese.














