Il Ministro dello Sport Luca Lotti in alcune recenti dichiarazioni ha aperto ad una proposta di legge sull’azionariato popolare nel calcio, sul modello d quanto già succede in Spagna, presentata in una commissione alla Camera da parte del gruppo parlamentare della Lega Nord.
Ecco allora che subito l'Associazione ToroMio, che rappresenta un gruppo di tifosi granata, ha colto l'occasione per riprporre una vecchia battaglia, che tanto era di moda una dozzina d'anni fa, ai tempi della scaigurata gestione Cimminelli, che poi sfociò nel fallimento del Torino Calcio avvenuto nell'agosto del 2005. Da allora (per fortuna) molte cose sono cambiate, la società granata con Urbano Cairo ha trovato finalmente un presidente capace di dare continuità d'azione, in attesa di trovare una continuità di risultati all'altezza della storia del Toro, ma c'è ancora chi crede, tra i tifosi granata, che l'azionariato popolare possa essere una priorità politica e sociale".
L'associazione ToroMio ha espresso il suo punto di vista sulla vicenda nel comunicato che segue: "L'azionariato popolare è una proposta utile e senza bandiere, non è una questione di schieramenti. Sembrerebbe invece che chi propone una legge sull’azionariato nel calcio stia all’opposizione e chi la ritiene non prioritaria stia al governo. A conti fatti emerge una ragionevole dubbio, ovvero che a parti invertite possa essere la stessa cosa: il ministro Lotti ed i suoi diventerebbero improvvisamente paladini della buona cosa, gli altri si accorgerebbero altrettanto improvvisamente che il mondo economico che “conta” non li sosterrebbe più e si tirerebbero indietro".
"L'introduzione di una legge che sviluppi l’azionariato popolare nel calcio e nello sport in genere, rappresenterebbe una delle più importanti riforme sociali e civili di questo paese. Si traccerebbe la strada per una progressiva partecipazione attiva, consapevole e responsabile del popolo alla vita politica, sociale, economica Italiana; si ridurrebbero progressivamente le speculazioni finanziarie lecite ed illecite che girano in torno al mondo del calcio con i conseguenti risvolti positivi su tutta la società civile; si educherebbero le tifoserie estremiste; si distribuirebbero ricchezze e lavoro, oggi privilegio di pochi".
"Ma, soprattutto, si aprirebbero mondi di cultura e formazione sportiva per le famiglie e per i giovani. Il nostro Paese si inserirebbe fra le forme democratiche ed economiche più virtuose d’Europa. Questo semplicemente perché il calcio è lo sport e spettacolo più popolare al mondo. Non tutti sono d’accordo, certo, ma probabilmente più per interessi personali di carattere prettamente economico che per motivi ideologici. Il compito della politica è proprio quello di liberarsi di questi gioghi; tuttavia, per farlo, ha bisogno di persone oneste ed intelligenti. E’ giunto il momento di dire basta alle illusorie promesse di lavoro e fortuna da parte di chi oggi il lavoro lo svilisce, riducendo progressivamente il salario ed aumentando lo sfruttamento, al fine di convogliare denaro sempre verso le stesse tasche".
"Considerare, in questa fase così critica dal punto di vista socio politico della storia italiana, il proprio impegno di supporter per una legge sull’azionariato popolare nel calcio, almeno pari a quello di supporter della propria squadra del cuore, rappresenterebbe la svolta culturale civile di ogni singolo italiano, a maggior ragione se giovane. La legge che auspichiamo deve essere costituzionale e aperta a modifiche in corso d’opera".
Per questo, conclude il comunicato, "l’Associazione ToroMio lavora da tempo in questo senso. La bozza del nostro articolato è in rete: www.toromio.net. Non ha bandiere politiche se non quella granata che grazie alla sua storia può rappresentare di diritto tutte le bandiere del mondo. ToroMio ha lavorato intensamente in questi ultimi due anni per analizzare le normative vigenti e gli aspetti costituzionali Italiani, in modo da produrre una proposta di legge sull’azionariato popolare, che non risulti in conflitto con esse e che consenta di avviare il percorso di avvicinamento ai più moderni ed avanzati sistemi di conduzione delle società di calcio europee e mondiali, quali quelle della Bundesliga, le spagnole del Barcellona, dell’Athletic Bilbao, le argentine del River Plate".