Dopo che stamattina l'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta (leggi qui) e il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino (leggi qui), hanno illustrato in Consiglio il progetto del futuro Parco della Salute, si è tenuto in aula un acceso dibattito con al centro fondamentalmente il taglio previsto dei posti letto all'ospedale Regina Margherita e all'attuale Città della Salute.
Nonostante la prima smentita dell’assessore alla Sanità, Antonio Saitta: ("Non ci saranno assolutamente riduzioni di posti letto o di servizi), Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega e partiti minori hanno attaccato l'operato della giunta. Al dibattito sono intervenuti per le loro osservazioni anche alcuni membri della maggioranza. Al termine della giornata, ha ripreso la parola Saitta, che ha spiegato: "L'obiettivo è realizzare un polo d'eccellenza per il trattamento dei casi ad alta complessità, facendo in modo che i casi di media e bassa complessità vengano dirottati verso gli altri ospedali della Città Metropolitana. Ma questo non vuol dire che rinunceremo ad avere l'eccellenza anche in queste altre strutture. Alta complessità non è infatti da usare come sinonimo di eccellenza: si può essere eccellenti anche nel trattare casi di bassa e media complessità". Risposta che non ha comunque soddisfatto le opposizioni, tanto che Davide Bono (M5S) ha comunque presentato una mozione per chiedere di avviare un tavolo per modificare lo studio di fattibilità del progetto.
Così i consiglieri pentastellati Giorgio Bertola, Gianpaolo Andrissi e Davide Bono: "Sabato 2 febbraio alle 15 saremo in piazza Castello davanti alla Regione Piemonte per difendere il polo ospedaliero materno infantile di Torino. Noi non siamo contro la scienza, ma forse qualcuno di voi è contro la matematica. Oggi la Città della Salute ha 2.200 posti letto e il progetto di Parco della Salute ne prevede invece solo 1.490. I posti letto del pediatrico certificati dal ministero sono 280. Come mai in un mese siamo passati da 280 a 190? Su questa vicenda abbiamo ricevuto centinaia di messaggi allarmati di cittadini e dei sindacati dei medici e degli infermieri, che non sono esattamente vicini ai Cinquestelle. Chiediamo che i posti letto vengano rivisti arrivando almeno a 1.821, cioè quanto sancito dalla programmazione regionale nel 2014, spendendo 80 milioni di euro in più da reperire attraverso il Fondo Nazionale per l’edilizia sanitaria incrementato da questo Governo".
Ferma anche la reazione di Gianluca Vignale (Mns): "Se parliamo di qualità di servizi, vi invito ad andare un giorno a caso in un pronto soccorso, vi renderete conto di quale grande enfasi ed empatia avete trasmesso. Abbiamo recentemente audito i medici del Regina Margherita e uno di loro ha detto chiaramente che il piano prevede la sparizione di questo ospedale, salvo il trasferimento di qualche modulo, facendoci tornare indietro di parecchi anni. Avete scritto esplicitamente nel piano che ci sarà un padiglione di 90 posti letto, più altri 50 al Sant’Anna e così si arriva a 140. Il nuovo ospedale riduce i posti letto senza modificare la Dgr 1-600 sul dimensionamento sanitario che prevede 1821 posti letto. Avete ragionato sulla scatola e non su quello che sarebbe avvenuto. Per noi gli ospedali monospecialistici devono essere mantenuti, come spiegheremo ai cittadini piemontesi che non possono portare i figli al Regina Margherita se non per gravi patologie?".
In difesa del progetto si è schierato il capogruppo Pd, Domenico Ravetti, con i colleghi Paolo Allemano, Domenico Rossi e Valentina Caputo: "Ho sentito parlare solo di posti letto. Ci viene detto che questi sono uno dei tantissimi indicatori rispetto al futuro degli ospedali. Il 52% degli italiani preferisce un ospedale in cui trovare tutte le specializzazioni. Il nostro obiettivo è costruire un nuovo ospedale per le alte complessità, cioè gli interventi e le malattie più complicate, con al centro l’innovazione, l’alta tecnologia e la formazione di grande qualità del personale. Si tratta della sfida più grande, che vuole realizzare un Parco della Salute alla pari delle migliori strutture internazionali che si occupano di cura, ricerca e innovazione sulla salute".
A nome del gruppo Forza Italia è intervenuto Andrea Tronzano, che ha recentemente promosso una petizione online: "Le parole del presidente Chiamparino confermano che il Regina Margherita, così come lo intendiamo oggi, scomparirà ed insieme a esso la specificità pediatrica. Tutto passerà sotto gli adulti e non ci sarà più una struttura interamente e esclusivamente dedicata ai bambini. Atti progettuali e deliberativi e le conseguenti affermazioni parlano chiaro. Per noi invece il polo materno infantile è un'altra cosa, per noi i bambini non sono adulti in miniatura. Vogliamo che il Regina e il Sant'Anna continuino a esistere e le oltre 120mila firme ci danno forza per continuare a sostenerlo".
Per Marco Grimaldi (Leu): “L’importanza di mantenere un policlinico multispecialistico dedicato alla pediatria rimane la modalità migliore per gestire patologie complesse in pazienti particolari, che richiedono personale formato e specializzato in tal senso. Mantenere le molteplici eccellenze attualmente presenti richiede un numero adeguato di posti letto, forse al momento sottostimato".
Per la consigliera Stefania Batzella, da poco approdata al gruppo Moderati, "visto che la struttura del Regina Margherita non sarà demolita, non sarà venduta e non sarà trasformata in appartamenti, ho proposto al presidente della Regione e all’assessore Saitta di lasciare all'interno di questa struttura i posti letto che non saranno inseriti nel Parco della Salute. In questo modo si eviterebbe una loro redistribuzione ‘a pezzi’ per tutta la città. I posti letto devono essere garantiti".
Benito Sinatora (Lega), per ultimo, ha sostenuto che "è facile bollare come faziosi coloro che non condividono le scelte effettuate dalla Giunta. I dati provenienti dall'Assessorato alla sanità dicono che ci sarà una palese riduzione dei posti letto pediatrici. Non possiamo non sostenere, quindi, la petizione per salvare il Regina Margherita, sottoscritta finora da più di 120mila persone".
Nella replica finale, l'assessore Saitta ha spiegato "che abbiamo l'obiettivo di avere eccellenze diffuse, anche su media e bassa complessità. Nelle prossime settimane si parte con l’avviso di gara, alla fine di marzo inaugureremo l’ospedale di Verduno e riprenderemo i lavori dell'ospedale della valle Belbo. Togliamoci la sudditanza nei confronti di Lombardia ed Emilia, il ministero certifica che siamo eccellenza italiana sui costi standard e sui livelli di assistenza".