Non si può competere con realtà come la Cina sul fronte delle dimensioni e dell'ampiezza dei mercati o delle produzioni. Si può competere solo se si impara a essere "smart", un passo avanti, senza dimenticare la sostenibilità ambientale. Tutti concetti che fanno rima con innovazione e connettività.
Di questo si è discusso stamattina negli spazi del Grattacielo di Intesa Sanpaolo, in occasione della ULI Italy Conference, i cui lavori sono stati introdotti da Lisette van Doorn, che di ULI è la ceo. ULI è l'acronimo per Urban Land Institute, la rete che raccoglie esperti del mondo immobiliare e che lavora per una gestione consapevole del territorio.
Tra i relatori, provenienti da Usa, Svezia, Scozia, anche esponenti del mondo torinese come Alberto Anfossi, segretario generale della Compagnia di San Paolo, Alberto Sacco, assessore comunale al Commercio, il presidente degli industriali torinesi Dario Gallina e il rettore del Politecnico, Guido Saracco.
Perché la sfida del cambiamento - un cambiamento da governare e non da subire, ha detto l'ex sindaco di Pittsburgh, Tom Murphy - "non sta sulle risorse a disposizione, ma sulla visione e sulla destinazione dove potranno le strade che si scelgono. L'eredità che lasciamo dietro di noi".
Un messaggio che sembra modellato apposta su Torino.