L’ha annunciato con parole chiare “Ora si andrà fino in fondo”. Il sindaco Roberto Costelli vuole fare luce sulla gestione degli indirizzi e-mail che facevano parte della newsletter del giornale comunale Informa Cumiana: “Nei prossimi giorni incontrerò un avvocato e poi faremo una denuncia ai Carabinieri e alla Polizia postale”.
La vicenda è complicata e parte dalla precedente Amministrazione: la rottura nel gruppo di maggioranza del sindaco Paolo Poggio ha portato anche alle dimissioni, lo scorso 4 luglio, della redazione di Informa Cumiana.
Rivista che oltre all’edizione cartacea aveva un sito Internet e veniva spedita in versione digitale dall’e-mail informacumiananewsletter@gmail.com.
Poggio e il Comune avevano aperto la partita chiedendo password e contatti e-mail, non ottenendoli. Da allora il panorama politico è entrato in fibrillazione e le dimissioni del sindaco hanno portato a nuove elezioni lo scorso maggio, lasciando la questione aperta.
Costelli ha ripreso in mano la vicenda e scritto ai componenti della redazione, perché “purtroppo nei mesi scorsi qualcuno si è appropriato del relativo database e gli indirizzi e-mail di chi riceveva la rivista non sono più nelle disponibilità del Comune. Si suppone addirittura che qualcuno li abbia usati in campagna elettorale per operazioni.ignobili.e di basso profilo morale”. Un’ipotesi che il sindaco vuole accertare se sia accaduta o meno: “Solo tre persone si sono fatte vive, due non sapevano nulla e una terza mi ha indicato un possibile percorso da seguire che porta dritto ad un gruppo consiliare. Sto valutando di avvalermi anche di un tecnico informatico, perché faccia luce su quanto accaduto”.
A interessarsi della parte informatica era l’ex assessore di Poggio, Vittorio Bosser Peverelli, con cui il primo cittadino ha rotto, dando il la alla disgregazione della sua maggioranza. Bosser Peverelli, alle ultime Comunali era candidato con la lista “Ora sì” e chiarisce la situazione, senza scomporsi: “Il sito era privato e abbiamo spiegato che per questa ragione non potevano essere date password al Comune, mentre per quanto riguarda l’e-mail da cui partiva la newsletter, è stata cancellata dopo le dimissioni della redazione e con lei è stato cancellato l’indirizzario”.