Slitta a settembre il trasferimento del suk di Borgo Dora in via Carcano. Se è vero che il tavolo convocato dalla Prefettura a fine giugno puntava allo spostamento per luglio, il nuovo “Regolamento per la gestione dell’attività di scambio e vendita occasionale di oggetti usati" passerà in Consiglio Comunale per l’approvazione dopo la pausa estiva. Attualmente mancano ancora i pareri della Circoscrizioni sul provvedimento, che trova comunque la contrarietà di Pd, lista civica Per Torino e Torino in Comune.
Il mancato sì della Sala Rossa non impedisce il “trasloco” del Barattolo, ma di fatto lo posticipa perché nel documento sono contenute le norme per legalizzare i mercatini dell’usato, tra cui appunto quello del Libero Scambio. Gli espositori dovranno presentare una richiesta per la vendita, per poi essere iscritti in un registro e dotati di tesserino. Non potranno essere messi in vendita oggetti nuovi o medicinali, cosmetici, pneumatici, parti di veicolo, oggetti da taglio….Tra le novità la possibilità che gli ambulanti possano provenire anche da fuori Torino.
Dopo la delibera di gennaio, che fissava in maniera “irrevocabile” il trasferimento del suk del sabato in via Carcano entro l’inizio di febbraio e di fatto rimasta lettera morta da oltre sei mesi, si annuncia un altro slittamento per il trasferimento. Sia il capogruppo che la vicecapogruppo del Pd Stefano Lo Russo e Chiara Foglietta hanno accusato l’amministrazione Appendino “di fallimento politico” sul suk. “Avete incancrenito -hanno spiegato -il problema: per noi è necessario avviare una discussione politica sul tema”. “Magari -aggiunge Foglietta - coinvolgendo anche i residenti di Borgo Dora contrari allo spostamento del mercato”.
Critico anche il Presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri, che commenta come la scelta di spostarlo "ha creato solo abusivismo nella zona di San Pietro in Vincoli". La proposta di Deri è che il suk rimanga a Borgo Dora, delimitando l'area di vendita tra il "cancello di via Andreis e strada del Fortino", con l'obbligo per gli ambulanti di esporre la merce su plance e di avere un certificato Isee che dimostri la "precaria condizione economica".