Prima la visita al cantiere di Chiomonte, poi la Giunta regionale monotematica a Torino: dopo il voto in Parlamento, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio riporta l’Alta Velocità al centro del dibattito politico ma non solo.
L’obiettivo della visita al cantiere e della Giunta regionale monotematica svoltasi a Torino, presso la sede di Ires, è quello di velocizzare i lavori e favorire in ogni modo la partenza del cantiere di Chiomonte. “La Regione sarà al fianco di Telt per recuperare il tempo perso fino ad ora, volevamo dimostrarlo” è la posizione espressa da Alberto Cirio. Il presidente della Regione Piemonte ha spiegato le ragioni del sopralluogo al cantiere di questa mattina: “Era anche un gesto simbolico per dire da adesso si gira pagina, quest’opera darà beneficio a tutto il Piemonte e a tutta l’Italia”.
L’imminente caduta del Governo non spaventa Cirio, anzi. “L’opera ormai ha raggiunto un livello irreversibile e si farà. Se si fa, vince il Piemonte e vince l’Italia intera”. D’altra parte, tra discussioni in aula, momenti di tensione e manifestazioni di piazza, il percorso per il definitivo “si” è stato lungo e travagliato. Per questo motivo, il presidente della Regione Piemonte ha voluto ringraziare lo sforzo compiuto dalla società civile e dalle madamine: “La piazza riempita ha aiutato la politica a risolvere questo problema. Molte persone, vedendo questa mobilitazione, hanno capito l’importanza strategica di quest’opera”.
Nella realizzazione del Tav saranno fondamentali, soprattutto per il territorio valsusino, le ricadute economiche sul territorio: “Presto avremo mille persone a lavorare. - ha ricordato Cirio - Le imprese che lavoreranno nel cantiere potranno essere piemontesi e inoltre vi sarà un migliaio di lavoratori da far alloggiare e mangiare: le opportunità direttamente fruibili per il nostro territorio ci sono”.
Un altro aspetto da non trascurare è quello legato alle compensazioni. “Da oggi cominceremo concretamente a lavorare parallelamente alle opere di compensazione quelle risorse per garantire che sulla valle ci possano essere opere compensative”. “E’ innegabile - ha poi concluso Cirio - che in questo momento vi siano persone che perché l’opera passi dal loro paese siano costrette a fare dei sacrifici, ma i benefici daranno benefici al Piemonte e all’Italia”.